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Più Leopolde, meno manganelli. Un appello alla nonviolenza verbale e a Landini

Ieri la polizia ha caricato alcuni operai di una fabbrica di proprietà tedesca che rischiano il posto di lavoro e da un po’ non ricevono lo stipendio.
Manifestavano per un diritto fondamentale e per la loro dignità. Erano comprensibilmente su di giri e in cambio hanno ricevuto una carica inspiegabile che ha fatto alcuni feriti.

È successa una cosa orribile. Manganellare chi lotta per il proprio lavoro è un’infamia degna di altri tempi. E farlo a freddo (e il video della Polizia in cui si vedono i manifestanti lanciare qualche oggetto non giustifica la carica) è un’aggravante.

Il Governo ha chiesto subito chiarezza al ministro competente (cioè Alfano). È giusto andare in fondo e capire le responsabilità reali.

Fossi uno dei poliziotti che ha picchiato un operaio senza lavoro mi vergognerei a vita (e al primo commento di un poliziotto “sì, ma ci pagano poco, ecc.” perdo la calma: non c’è salario da fame che giustifichi l’infamia contro i più deboli).
Talvolta ho l’impressione che la sicurezza in piazza sia in mano a degli irresponsabili o a dei fascistoidi senza scrupoli. E di numeri identificativi sui caschi della celere non si vede nemmeno l’ombra.
Se vogliamo stare in Europa ci serve una Polizia all’altezza. Questa è da paese latino. Cambiano i governi ma le debolezze di quel mondo in divisa restano immutate. E nessuno che si prenda la responsabilità delle proprie azioni, meno che mai il Ministro dell’Interno.

A proposito di responsabilità, ma su un altro piano, mi ha colpito lo sfogo del segretario della FIOM Landini, che a caldo (troppo a caldo!) ha fatto direttamente in piazza una tirata contro il governo, approfittando della situazione.

In particolare ha chiuso dicendo che il Presidente del consiglio avrebbe dovuto chiedere scusa e smetterla con le balle e le Leopolde.

Sarò nostalgico, ma mi piace ricordare Togliatti che, quando si prese una pistolettata da Pallante, reagì all’attentato dicendo “state calmi” poco prima di perdere i sensi.
Landini, per molto meno, non è stato calmo. E se ho poco da dire sulla prima parte della sua sceneggiata a caldo (la condivido pure in buona misura), ho molto da contestare il finale.

Vorrei dire a Landini che la Leopolda è una riunione di persone, in gran parte ragazzi, che rinunciano a un weekend per chiudersi in un paio di stanzoni a parlare di politica.

È un evento di cui i media vedono solo la parte più narrabile nella loro solita superficialità: la passerella sul palco in cui alcuni cittadini e amministratori si alternano per un breve intervento.
Ma il cuore sono i tavoli tematici in cui, senza gerarchie e su base volontaria, i partecipanti parlano di ambiente, diritti, scuola, lavoro, ecc. e cercano idee e proposte condivise per migliorare le cose in ogni ambito.

La Leopolda, come metodo, è uno spazio di elaborazione politica aperto, perfino (odio l’espressione) “dal basso”, propositivo e per sua natura diverso e inclusivo, visto che può partecipare chiunque, perfino lui!

La Leopolda è uno spazio di confronto democratico, dove si producono idee. Ci si parla, si concorda e discorda e poi si trova una sintesi, si condivide un percorso.

Per tutte queste ragioni la Leopolda è l’antitesi dello scontro, della semplificazione dialettica, della radicalizzazione e del metodo violento.

Quindi la risposta alla violenza di piazza non è “basta Leopolde”, ma il suo contrario: fare più politica, tornare a far partecipare i cittadini, dare spazio al confronto tra le idee (naturalmente diverse) di tutti e offrire in cambio l’orgoglio di impegnarsi per migliorare la realtà. Sfida che riempie una vita, diceva un certo Berlinguer.

Certo, a Landini possono non piacere alcune idee emerse nella Leopolda renziana, ma in quanto democratico saprà rispettarle, spero.
Ma vorrei si rendesse conto che l’antidoto al veleno dell’odio politico è quel metodo lì.

Anzi, vorrei che Landini e i suoi nuovi amici della minoranza PD imparassero dalla Leopolda, visto che non sono ancora stati in grado di trovare un metodo politico capace di galvanizzare e coinvolgere così tanti cittadini in modo così profondo e ripetuto nel tempo.

Più Leopolde (o come le chiamerà ciascuno) ci saranno, ognuna col suo stile, il suo colore e i suoi protagonisti, più saremo politicamente adulti come paese. E meno ci metteremo in condizioni di picchiare, di essere picchiati e di dover scendere in piazza per chiedere lavoro e dignità.

Vorrei in ultimo far notare a Landini che spargere odio verso un metodo democratico e aperto di elaborazione politica da parte dei cittadini, equiparandolo a una bugia o peggio a un’accolita di manganellatori (ma non voglio credere che lo pensi) è offensivo per i tanti che vi partecipano, anche perché tra questi ci sono alcune tra le migliori persone che ho conosciuto.

E mi sento di dire, con un azzardo, visto che non sono mai stato a una Leopolda (ma le ho seguite tutte), che nessuna persona della Leopolda avrebbe avuto dubbi da che parte stare, in quella piazza: dalla parte dei lavoratori.

Landini se lo ricordi e rispetti la storia umana e politica di tanti cittadini democratici e non violenti, anche se non la pensano esattamente come lui su alcuni temi.
E impari da Togliatti a stare calmo e ad avere i nervi saldi prima di dire cose avventate.
Sono convinto che, seppure vittima di una carica sbagliatissima, si scuserà per la sua uscita.
E se sarà furbo, progetterà la propria Leopolda.

22 comments

  1. Le dichiarazioni di Landini sono sbagliate comunque, quando attaccano una libera e pacifica riunione.
    Tra l’altro nel post davo già per scontato (da persona che ha 25 anni di esperienza di piazza) che le cariche fossero volute dai poliziotti.
    Alfano si deve dimettere già da tempo. Spero lo faccia.

  2. Dopo aver visto gazebo questa sera, non credi di dover dire qualcosa di diverso a Landini? La Leopolda poteva essere interessante qualche anno fa, ma adesso per Renzi e’ il momenton delle scelte di governo, delle decisioni, delle assunzioni di responsabilità. Cosa altro dovrà fare Alfano per dimostrare la sua totale inadeguatezza come ministro degli interni?

  3. Puoi scrivere “su un altro piano” e straprecisare quanto vuoi caro Sola. Resta il fatto che a partire dal titolo (“violenza verbale”, ma che violenza? Siete delicatini voi Leopoldi) per proseguire svolgi il temino che dice, brutto picchiare gli operai (e permettimi: grazie al cazzo. Il punto non è che pensi sia brutto, ma magari dedicarsi a ragionare al perchè, al clima politico che lo ha determinato, e questo non lo fai) MA ANCHE brutto insultare la Leopolda. Sai qual è la cosa che davvero vi spaventa Sola? Che Landini ha preso a badilate il vostro capo e lui per due giorni è stato zitto a leccarsi le ferite. Mi sa che non ci siete abituati.

  4. evidentemente quello che parla di violenza mai vista non conosce la storia del nostro paese,quando governava la DC o Craxi altro che quello accadeva e vi siete dimenticati i fatti della scuola Diaz durante il G8? comunque una differenza c’è,perché alla scuola Diaz veramente le bastonate erano quasi suggerite e i poliziotti che hanno malmenato quei ragazzi che stavano dormendo non hanno nessuna giustificazione,invece non una giustificazione perché non ci può essere all’uso della violenza,ma è maggiormente comprensibile che chi è preposto a mantenere l’ordine durante una protesta per strada possa perdere la testa e usare la forza spropositatamente

  5. ma con “nessuna persona della Leopolda avrebbe avuto dubbi da che parte stare, in quella piazza: dalla parte dei lavoratori” Lei intende scrivere che in quella piazza Davide Serra sarebbe stato a prenderle con Landini ?

  6. non ho detto che lo spi non è una componente fondamentale della cgil.
    ho detto un’altra cosa: che quella era una manifestazione ORGANIZZATA dal sindacato, che però ha avuto una COMPOSIZIONE ASSOLUTAMENTE DIVERSA (E CREDO SIA UNA FORTUNA) rispetto a quella degli iscritti al sindacato. questo sta a significare che, almeno nella giornata di domenica scorsa, la cgil SI E’ DIMOSTRATA IN GRADO DI MOBILITARE PERSONE ESTRANEE AL SUO AMBITO “TRADIZIONALE”! questa è una cosa buona (che personalmente non mi aspettavo). e che quella piazza fosse piena di gente giovane, e in gran parte (o meglio, in buona parte) senza “tessera” è un dato di fatto, che chi c’è stato ha ben visto (del resto a parte la camusso, gli altri interventi sul palco sono stati al 90% di giovani e di precari; solo una dello spi, pensa te)! e non ho letto alcun “report giornalistico” che parla di una piazza mezza vuota composta solo di anziani (nemmeno la stampa più vicina a renzi, giornalistica e televisiva, ha potuto in questo caso sostenere l’insostenibile)
    quanto all’esempio di mio padre che citavo (una goccia nel mare), intendo dire che le scelte politiche che lo hanno messo in quelle condizioni sono quelle scelte con cui renzi è in piena continuità, e che anzi proprio renzi intende ulteriormente estremizzare usando un “discorso politico” carico di un’ideologia da ottocento dickensiano.

    e mi dispiace, ma tu, fervente “renziano” sei tutto tranne che “pacifista e non violento”, in quanto sono proprio la violenza, lo sfottò triste di chi non ha argomenti, a volte (spesso) anche una deformazione ad arte della realtà, la cifra stilistica (vabbè) del tuo modo di discutere. e non sei l’unico, al contrario la compagnia è folta e immagino buona.

    quindi sì, dico “voi”, e intendo i sostenitori di renzi (non si può dire “noi” quando si prende il 70% alle primarie e il 40 alle europee e poi quando qualcuno critica dire “non generalizzare”): quelli che mettono alfano a fare il ministro degli interni e il vice presidente del consiglio, perchè senza i voti di alfano renzi non potrebbe governare (due gli scenari: o elezioni, ma con quale legge elettorale? oppure un governo che invece a berlusconi e ad alfano guardi a grillo, se per una volta mostrasse un quacosa lontanamente paragonabile all’intelligenza: ma in questo caso renzi sarebbe tagliato fuori). quelli che, con un ministro del lavoro preso dalle coop (le realtà lavorative dove si sfrutta di più, al giorno d’oggi) che vara per d.l. una normativa che fa diventare la precarietà di fatto l’unica strada. che ha come guru uno come farinetti (che fra quel che dice, e quel che fa, vedere le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, dovrebbe essere tenuto lontano un paio di galassie), e si potrebbe continuare, citando una sfilza di personaggi che evidentemente vi piacciono tanto, ma tanto. talmente tanto che li considerate simboli della “nuova sinistra”.
    che usate metodi, contenuti, modalità comunicative degne di un berlusconi d’annata, e infatti piano piano state portando a votare pd masse di ex elettori berlusconiani.
    voi.

    dopodichè, in questo caso, il governo responsabile delle violenze e la maggioranza che quel governo sostiene da un lato ha scaricato tutto su quel poveretto di alfano, come se fosse capitato lì per caso e non per precisa scelta politica, dall’altro, ha lanciato inviti ad “abbassare i toni” (?!?!?!).
    mentre ieri renzi si è concesso l’ennesima passerella mediaticamente proficua – almeno nelle sue intenzioni – con landini, uno potenzialmente in grado di compattare un elettorato di sinistra che renzi ha ormai, irrimediabilmente presto. incontro talmente proficuo che fiom ha annunciato lo sciopero generale!
    se il governo lavora sulla vertenza terni “da tempi non sospetti”, questo significa una sola cosa: che farsi sfilare un’azienda così produttiva da sotto il naso è da incapaci. punto. (e non venirmi a dire che l’azienda fa quel che vuole. guarda la francia, quando la peugeot-citroen voleva delocalizzare. e governava sarkozy).

    e per finire, perdonami ma farò lo sforzo di trattenere una risata: io sono un irrecuperabile, ho tredici anni, lo hai scritto pure tu con la consueta finezza: il mio palato non è abbastanza fine per i retori della leopolda (che mi fanno crescere anche se non concordo. attenzione. chiudo va là, perchè leggerti rischia di farmi diventare proibizionista…)

  7. Posso? Secondo me c’è un punto chiave, che a un certo punto Enrico affronta ma che andrebbe posto in maggiore evidenza. Ed è che la disoccupazione (insieme ad altri mali dell’Italia) non è un fatto recente. Tuttavia, si tende ad attribuirlo a Renzi o a chi come lui pensa a un mercato del lavoro diverso. Potranno non piacere le proposte del Governo, ma: a) bisogna evitare di attribuire loro mali che hanno 20 anni o più; b) bisogna ricordarsi che secondo numerosi studi l’Italia ha uno dei mercati del lavoro più inefficienti del mondo, vale a dire in cui domanda e offerta faticano a incontrarsi e, quando si incontrano, a mettersi d’accordo: il cuneo fiscale – per dire – uccide sia il lavoratore che l’impresa. Chiaro che poi in un contesto di crisi economica l’inadeguatezza del sistema – che c’era da prima – esplode. Questi sono i veri problemi, la cui soluzione difficilmente può venire da chi li ha creati. Saluti.

  8. ho chiarissimi i Suoi pensieri, non mi sento di dire altrettanto di Lei

  9. David, al di là della prosa da EuroNova o Club del libro (giuro, il “lei” e i pronomi personali con le maiuscole lasciali a quel marketing cartaceo lì), ti stai arrampicando di molto sugli specchi.

    “Su un altro piano” significa “su un altro piano”, perdona la tautologia. Separo gli ambiti, non li confronto, non li misuro. Lo faccio in modo esplicito. Di più non so cosa fare, forse tirare una riga in mezzo al post. Ma abbiamo l’interpunzione e le parole per farlo.

    Il resto sono tue interpretazioni che non so se definire maliziose per falsità ideologica o fallaci per scarsa comprensione del testo. Facciamo che opto per la prima soluzione, che è la meno deprimente.

    Da quelle tue interpretazioni fallaci e di parte costruisci affermazioni che io non ho fatto e polemizzi con quelle.
    Cioè un perfetto straw man argument, giacché non ho mai paragonato le violenze di piazza (praticate dalla polizia, nel caso di cronaca di ieri) con quelle verbali.
    Anche perché, se non basta il fatto che io tratti i due temi in parti diverse del post e metta a garanzia una frase di separazione che dice “su un altro piano”, credo basti la logica. Giacché è noto ed evidente anche ai bambini più piccoli che è meglio prendersi un insulto che un pugno.

    Ora perfino tu, con qualche difficoltà, hai chiari i miei pensieri e cioè che non paragono, comparo o correlo violenza fisica e verbale.
    Serve freddezza, nel leggere le cose. Perché, come nel tuo caso, si rischia che la foga di parte impedisca di capire bene e faccia cadere il lettore nei pattern mentali e ideologici pre-esistenti. Nel pregiudizio, insomma.

  10. No guardi, mi è tutto chiarissimo ed è questo che La disturba.
    Volendo restare al Suo provocatorio letteralismo decontestualizzato, la parte testualmente non chiara è quella in cui non si esplicita da nessuna parte che questo “altro piano” si colloca su un livello di gravità non paragonabile alla violenza fisica mentre dal titolo alla chiusa del post si dice suggestivamente ed insistentemente il contrario.
    Sempre restando al mero testo, la parte forse più rivelatrice è quella in cui si legge “Quindi la risposta alla violenza di piazza non è “basta Leopolde”.
    Così scrivendo, da un lato si definisce violenza di piazza quella che è stata una brutale aggressione poliziesca e dall’altro si suggerisce (del tutto gratuitamente, per non dire altro) che – anche – quella della FIOM è stata violenza di piazza.
    Per dirla con l’inglese del jobs act e dello straw man argument impropriamente invocato, diciamo che mi fa particolarmente schifo tutto il post per il suo “throws the stone and hides the hand”.

  11. Caspita, non posso certo non rispondere ad una “prova d’onore”, una volta mio cugino non ha risposto ed è morto.
    1. non ho scritto che hai scritto che “la violenza verbale è peggio di quella fisica”;
    2. ho scritto quello che ho recepito leggendo il post;
    3. se il titolo recita “un appello alla nonviolenza verbale”; se si scrive:
    “A proposito di responsabilità, ma su un altro piano, mi ha colpito lo sfogo del segretario della FIOM Landini, che a caldo (troppo a caldo!) ha fatto direttamente in piazza una tirata contro il governo, approfittando della situazione”, e lo si scrive senza chiarire molto bene che l’altro piano non è in nessun modo paragonabile alla violenza fisica (ma intanto il paragone è già stato fatto); se a seguire si paragona diffusamente il criticato atteggiamento di Landini al nobile (ed opposto) comportamento di Togliatti preoccupato delle conseguenze delle proprie parole dopo l’attentato, la mia interpretazione è ampiamente (ma molto ampiamente) legittimata.
    Peraltro, visto l’amore (non ricambiato invero) per la retorica segnalo che un’interpretazione legittimata dal contenuto non è affatto uno straw man argument.

  12. e qui dici un’altra stupidaggine, cioè uno straw man argument.
    Prova d’onore: mi segnali dove ho scritto che la violenza verbale è peggio di quella fisica? Se non ci riesci (e so che non ci riesci) allora è ufficiale che hai detto una fesseria. Allora?

  13. sono d’accordo, la violenza verbale è peggio delle manganellate, sempre avanti con i compagni del SAP

  14. mi rendo conto, Jacopo, che hai ancora i 13 anni del 2002 ed evidenti problemi ad argomentare in modo onesto e sereno senza offendere il prossimo. Vado per punti:

    1 – ok

    2 – tua opinione. Io esulto ed ero favorevole al PD nel PSE da sempre. Vengo dal PCI. E quello che stai dicendo è una cosa non vera, smentita dai fatti e che nessuno si è mai sognato nemmeno di pensare. Attento a cosa dici, perché poi fai la figura del fesso.

    3 – segnalo che lo SPI porta il 44% delle entrate alla CGIL, che evidentemente è un sindacato dominato dalla componente anziana, da sempre iper-presente a suoi eventi. Aggiungo che non sei tenuto a rispondere con “specchio riflesso” a cose che non ti piacciono. La legge del taglione è per i bruti da strada.

    4 – lo dici tu: i report giornalistici dicono il contrario, le foto pure, le facce sul palco ancora di più. La fiducia che i giovani tributano ai sindacati tutti (il 14%) credo significhi qualcosa. D’altronde non lavorano e il sindacato si occupa solo di chi lavora.

    5 – inizi con un “vostro” alla cazzo di cane. Parli a un voi indefinito, segno di sclero. Secondo, Berlusconi non è alleato con nessuno: è all’opposizione e al 13% nei sondaggi.

    6 – ok

    7 – qui ti perdi a parlare di me, cosa scorretta e anche palesemente stupida, giacché non mi conosci. Errore elementare. Peraltro sbagli tantissimo, perché non sai con chi parli e combatti nemici che hai nella tua testa. Non sto a spiegarti che vengo dalla militanza organica nel PCI/PDS/DS/PD fin dal 1988, perché l’esibizione di pugni chiusi non merita. La prossima volta pensa prima di scrivere cretinate e ricordati che non sei l’unico di sinistra in giro.

    8 – di nuovo il “voi” alla cazzo di cane. E se tuo padre ha problemi (solidarizzo), le colpe sono varie. Non so con chi ce l’hai ma se per caso ce l’hai con chi ha votato Renzi, allora cambia obiettivo. Perché è il sistema attuale che ha inguaiato tuo padre, non quello che verrà. Quindi semmai è colpa di chi c’è stato prima.

    9 – temo tu abbia qualche problema di comprensione del testo, visto che nessuno ha mai introdotto il tema numerico perché è cosa stupida (una cosa è un corteo, l’altra è una riunione politica al chiuso) in modo palese. Insisti su una cosa su cui sei già stato avvertito prima. Voglio pensare che tu sia solo agitato.
    E ricordati, i numeri contano al momento opportuno.

    10 – anche in questo caso non sei informato bene: sulla gestione della questione Terni il ministero e il governo sono attivi da tempi non sospetti. Un consiglio banale. Usa Google, ci va poco per scoprirlo.

    11 – perfino Landini oggi ha spento la polemica (assurda) sulle manganellate volute dal Governo, banalmente perché anche le capre capirebbero che non avrebbero senso. Perché il governo dovrebbe far picchiare gli operai? Al governo non servirebbe per nulla alimentare lo scontro, anzi. Potrebbe fare i suoi comodi senza problemi.
    Dici un’ovvia stupidaggine quando affermi che “conoscendo i renziani” non ti meraviglieresti se l’ordine fosse partito proprio da loro, ecc. Parli con un renziano pacifista, nonviolento, obiettore di coscienza, per dire.
    I renziani che conosci sono quelli che, nella tua retorica guerriera da ragazzino, ti dipingi in testa. Capisco che certa sinistra abbia sempre bisogno di un nemico, ma il mondo ha tanto bisogno di gente equilibrata e adulta, non di nemici immaginari che nascono da un pregiudizio. Esercita il giudizio basandoti sui fatti, non sulle generalizzazioni da bar, altrimenti sarai un pessimo cittadino, oltre che un praticante avvocato senza – mi spiace dirlo – alcuna capacità dialettica.

    Genova 2001, in quel caso il governo rivendicava fiero le violenze, le teorizzava, ha insabbiato le responsabilità. Qui è successo tutto il contrario, giusto 24 ore dopo. Quindi, anche in quel caso, rifletti prima di parlare. Non ti dirò mai di tacere, ma di pensare bene a quello che dici, perché così è scadente.

    Sono molto deluso da questo tuo commento, perché denota scarsa cultura politica e scarsa conoscenza dei metodi dialettici. La superficialità va bene forse a un corteo, dove vince chi grida più forte, ma nella vita no. Ti serve più confronto. Tipo una bella Leopolda, dove trovi tanta gente della tua età (più brava di te, spesso) con cui crescere anche se non concordi.

  15. 1 non sono del pd
    2 ero nel pd nel 2009, allorchè tutti quelli che oggi esultano perchè “il pd è nel pse” (non mi dire) erano gli stessi che non volevano che all’epoca si entrasse nel pse; gli stessi, a partire dal banchiere fassino, che avevano partorito questo capolavoro all’incontrario del “gruppo dei socialisti e dei democratici”; gli stessi che hanno sostenuto in massa renzi ed oggi esultano perchè il pd è entrato nel pse
    3 di nuovo capitolo violenza: “nonnini dello spi” altro standard del vostro modo di esprimervi (citando la saggia picierno: potrei definire in tanti e vari modi la fauna apprezzata alla leopolda, i giovani e gli anziani e le dame e i cavalieri, “ma non lo faccio”)
    4 in ogni caso dimostri di essere pochissimo informato sulla composizione di quella piazza, dove in maggioranza erano (eravamo) sotto i quarant’anni, e in egual numero lavoratori dipendenti e precari, con una minoranza di pensionati, e non iscritti al sindacato (proprio perchè per un precario, che è tale grazie a treu e ichino prima e a berlusconi poi, è assai difficile iscriversi al sindacato)
    5 “perdere sempre” “demonizzare”, erano i termini in cui il vostro alleato berlusconi si esprimeva prima di voi; un misto fra il calcistico e l’apocalittico
    6 sogno? semmai è un incubo
    7 “abbiamo portato 3 milioni di persone a roma nel 2002”; abbiamo portato chi? tu? tu al massimo eri uno di quelli che all’epoca ci andarono, come dire, a rimorchio, perchè all’epoca perfino rutelli andò, e non poteva non andare, visto che a non andare si sarebbe fatta, e giustamente, la figura di quelli che non avevano il coraggio di opporsi a berlusconi. oggi che con berlusconi addirittura ci governate assieme, è un problema che non avete più e finalmente potete rivelare la vostra vera natura (immagino il vostro sollievo)
    8 io a roma nel 2002 avevo tredici anni e mezzo, ero con la mamma e col babbo operaio; io a roma nel 2014 avevo ventisei anni e qualcosa, ed ero con la ragazza (nel 2002 ero ancora single purtroppo), mentre il babbo dopo mesi di mobilità si deve adattare a fare un lavoro che non è il suo e grazie a voi a cinquantotto anni e più di quaranta di contributi non è ancora in pensione; grazie a loro ho una laurea in mano e faccio il praticante avvocato
    9 il tema numerico lo hai introdotto tu, presentando la leopolda come un tripudio di popolo, di ragazzi che saltano i week end, eccetera; numericamente parlando, appuntamenti assai inferiori ai furono girotondi, per dire (dove si viaggiava a botte di diecimila persone alla volta), o altre occasioni del genere. in compenso, ospiti e finanziatori illustri come serra, o come franceschini, o come fioroni, o come la picierno, o come migliore, o come la boschi, o come la bonafè, tutta gente che è in politica da quarant’anni, o che invece pur essendoci da meno ha cambiato più casacche del numero dei partecipanti alla leopolda e alle manifestazioni della cgil messi insieme, o che è passata dal fare l’assessore a montevarchi e scandicci a diventare ministro. ah beh, si beh…
    10 “hanno lavorato insieme per risolvere i problemi”; se a terni, come in tante altre vertenze, si è arrivati a questo punto, è proprio perchè un attore fondamentale come il governo NON ha lavorato per risolvere i problemi
    11 e sì, sono convinto che se i poliziotti manganellano, la colpa a monte è di chi governa. a genova nel 2001 il governo all’epoca in carica aveva o non aveva responsabilità enormi? fatte fortunatamente le debite proporzioni, (ripeto: FATTE FORTUNATAMENTE LE DEBITE PROPORZIONI) io credo che anche in questo caso le responsabilità politiche siano chiare. di un governo che ha dato un corso ben definito alla sua, si fa per dire, “azione”. di una maggioranza che si esprime, dai suoi livelli più alti (lo stesso renzi), a quelli meno elevati (i simpatizzanti vari, più o meno invasati, dei quali mi sembri autorevole componente), ai suoi sostenitori esterni (gente del calibro di marchionne e serra, ma anche briatore, o maitres a penser come giuliano ferrara) con toni di una violenza che io nella mia breve vita non ho mai visto, nemmeno con berlusconi (non ho notizie di quel che succedeva prima: dovrei forse chiedere a molti che oggi pascolano felici alla corte di renzi e che, più anziani di me, immagino potranno rispondermi con cognizione di causa). ministri e capoccia vari che dopo le manganellate intervengono a minimizzare, a esprimere una solidarietà pelosa, di facciata, piena di striscianti distinguo. non so se sia partito un ordine preciso di usare il manganello (personalmente, conoscendo i renziani, non me la sento nemmeno di escluderlo), ma resto convinto che la responsabilità politica ci sia tutta…

  16. Jacopo, nemmeno Landini si è spinto a dire che la responsabilità politica è di Renzi. Anzi, oggi era a Roma con Renzi e il ministro competente a risolvere la questione dei licenziati di Terni. I toni si sono ammorbiditi e hanno lavorato insieme per risolvere i problemi.

    Il confronto numerico tra la Leopolda e la piazza di Roma è cosa molto triste, perché crea una contrapposizione voluta solo da una parte (la Leopolda era stata organizzata mesi prima) e punta alla divisione. E peraltro è una stupidaggine nei fatti, perché la forza non si misura in gente in piazza (abbiamo portato 3 milioni di persone nel 2002 contro Berlusconi e abbiamo continuato a perdere male per anni, conosci il motto “piazze piene, urne vuote”?), soprattutto se buona parte di quella gente sono nonnini dello SPI.
    Potrei dirti che di piazze san giovanni a Roma dovrete farne più di 10 (con gente diversa ogni volta) per prendere i voti che ha preso il PD di Renzi, ma scenderei al livello becero a cui hai portato la conversazione.
    Non vorrei svegliarti dal sogno, ma la tua parte è una minoranza di una minoranza, non c’è nessuna riscossa in atto. Potete decidere di perdere sempre o potete iniziare a non demonizzare il più grande partito del PSE in Europa, cioè il PD. E farvene una ragione: i tempi sono cambiati, forse è il caso che cambiate anche voi.

  17. la violenza della polizia non può essere casuale. i fascisti che hanno usato i manganelli lo hanno fatto perchè hanno preso ordini.
    li hanno presi da chi, per tantissimi anni, ha usato la violenza verbale contro i lavoratori, lo scherno, lo sfottò; da chi si è sempre messo fra le braccia dei padroni, da chi ha sempre leccato il potere, senza mai toccarlo.
    da chi oggi è in maggioranza e governa.
    e che alla violenza aggiunge l’unica cosa che mancava per rendere il tutto ancora più insopportabile e vomitevole: l’ipocrisia (“è colpa di alfano non del governo” come se alfano venisse da marte, oppure “i poliziotti hanno sbagliato”, come se i poliziotti non prendessero ordini dal potere politico).
    la responsabilità politica e morale è tutta di renzi e di chi lo sostiene, e aumenta con l’aumentare della violenza e dell’ipocrisia (campi in cui il sola brilla, visto che in questo ennesimo pezzo di bravura arriva a prendersela con landini).

    p.s. “Anzi, vorrei che Landini e i suoi nuovi amici della minoranza PD imparassero dalla Leopolda, visto che non sono ancora stati in grado di trovare un metodo politico capace di galvanizzare e coinvolgere così tanti cittadini in modo così profondo e ripetuto nel tempo.”
    come no. per raggiungere il nostro numero a roma dovreste fare una leopolda all’anno per trecento anni se vi va bene (sperando che serra abbia dei soldi da sputtanare per tutte e trecento)…

  18. Concordo in pieno con le riflessioni contenute nell’articolo e mi associo nell’invito a Landini.

  19. cioè sto pippone per dire che è colpa di Landini ?
    cioè sto pippone per dire che la soluzione per Landini non è altro che fare un’altra Leopolda (per dire quanto sono ampie le vedute dei supporters della Leopolda)?
    cioè sto pippone per dire che il partito della Nazione è ottimista e di sinistra ?
    cioè sto pippone per non dire (probabilmente anche a Lei stesso) mi vergogno del PD, di Serra di Renzi, della Picierno, di Stefano Esposito, di questo governo e di Alfano (e chissà di quanti in futuro) ?
    bravo e basta

  20. il poliziotto esegue le direttive e, se sbraca, sbaglia.
    prendersela con il poliziotto, anche se sbaglia, è prendersela con l’ultimo anello della catena.
    in casi come quello di ieri, è normale prendersela con il governo. con il ministro dell’interno e anche con il presidente del consiglio, che ha la responsabilità politica di quel che avviene nelle piazze, benché non sia lui a predisporre il servizio d’ordine. responsabilità politica, ripeto, non tecnica.
    in questo caso, poi, c’è una doppia responsabilità.
    la prima è quella di aver tenuto alfano ministro e di aver sempre assecondato più NCD che non la minoranza del PD. oggi ne coglie i risultati.
    la seconda è che – come ha scritto iacoboni sulla stampa – c’è un clima che si sta costruendo in italia nei confronti del sindacato. di questo clima è principale responsabile il presidente del consiglio e questo clima ha molta responsabilità su quel che è avvenuto ieri in piazza.

    e ora, una domanda. se quanto avvenuto ieri fosse avvenuto un anno fa, con chi te la saresti presa: con il poliziotto o con enrico letta (e alfano)?

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