Visto che qui, titolare a parte, è tutto nuovo o quasi, nel backstage di questo blog si svolazza con la fantasia, pregustando i mille usi del nuovo giocattolo.
Prima che passi l’entusiasmo, ché certi sentimenti sono tanto belli quanto fugaci, meglio inaugurare una nuova rubrica, frutto appunto di quell’entusiasmo fantasioso di cui sopra.
Più che una rubrica è un giochino. Uno di quelli scemi che, se sei al terzo drink, ti sembrano anche intelligenti. Se sei al quinto drink e hai la ciucca buona, finisce pure che tiri in ballo la letteratura generativa, Burroughs, Breton e pure Nanni Balestrini. Come sempre, il mattino dopo ti fai prendere dall’imbarazzo per le fughe da ‘mbriaco e ti scusi con tutti, a partire dalla signorina Richmond.
In sostanza, senza pretese avanguardiste, facciamo così: una volta alla settimana prendiamo Google, diamo in pasto qualche parola alla sua funzione “suggest” e lasciamo che ci racconti una storiella o vada direttamente sul poetico.
Sta, poi, a noi gettarci nell’interpretazione di quello che ha detto. Tanto la fantasia non ci manca.
La prima storiella suggerita da Google è qui. Ed è pure un po’ triste, perché parla di un amore finito male.
P.S. Il giochino ha una categoria tutta sua, chiamata “anafore”. Anafore, non anfore. Non equivocate, please.
Bellissimo! :-)*
Amo la rivincita dei blog 🙂