Serve un bilancio elettorale, visti i risultati più che eloquenti?
Credo di sì. Credo anche serva farlo da lucidi. E per una volta lo sono, perché la portata del successo del progetto berlusconiano, nell’anno in cui si presenta più “brutto”, più privo d’idee e più incattivito, invita ad una riflessione in prospettiva che va ben al di là del mero risultato elettorale.
Il post è lunghetto, ma credevo peggio. Ed è un po’ più ragionevole del solito. Forse per una volta potreste provare a leggerlo tutto.
Se facciamo due somme, tenendo conto che scrivo questo a spoglio in corso e con dati provvisori, il risultato reale è che in quella penisola che si chiama Italia nel 2008 i partiti che costituivano la vecchia CDL prendono il 56-57% dei voti. Tantissimi. Un record nella storia italiana.
Attenzione, non è una svolta a destra di un paese che sceglie i Tories britannici o De Gaulle. Questi sono voti ad una destra fatta prevalentemente di estremisti xenofobi – con un partito come la Lega che in pratica prende un quinto dei voti al Nord: il 20% – ad un progetto peronista di un imprenditore estraneo alla democrazia e ad un complesso di clientele e arcaismi familisti al Sud.
Se pensiamo che la “parte migliore” del vecchio centrodestra, presentatasi inutilmente da sola, è l’UDC, cioè il partito di Cuffaro e in generale del malaffare e della contiguità tra politica e crimine organizzato, forse abbiamo la misura del voto dato dal 56-57% degli italiani.
Paura, eh?
Cioè, quasi 6 italiani su 10 hanno votato in massa per questa cosa qui, non per una “destra economica” o per una destra del rigore, un partito conservatore, uno liberale, ecc. È una bella responsabilità.
Già, la responsabilità. Per dirla con i Nine Inch Nails, attualmente l’unico riferimento politico a cui mi sento di appellarmi, “you’re going to get what you deserve”. L’Italia ha scelto quella cosa lì. E l’hanno scelta in tanti, perché pure quelli che hanno votato UDC o La Destra parteggiano per quel complesso di valori rappresentato dal PDL, pur non concorrendone alla vittoria.
NON STUPIDI, DISPERATI
Trovo offensivo per gli italiani che si dica che, visto il voto, la gente “è stupida”. È una classica consolazione da centrosinistra: non ci hanno capiti, si fanno abbindolare, poverini.
Poverini una mazza. Sono 14 anni che Berlusconi e i valori che esprime stanno sul campo politico. Non regge più la scusa dei sempliciotti abbindolati dall’uomo con 6 televisioni. Sì, forse qualche nonnina, ma non nascondiamoci dietro questo.
Ammettiamolo: il 56-57% degli italiani sposa scientemente e in modo responsabile il progetto politico e i valori umani e culturali espressi dal berlusconismo in alcune o tutte le sue forme (quella nordista, quella sudista, quella antifiscale, quella clericale, quella non democratica).
Suona tremendo, vero? Suona incredibile, punk, oltraggioso? Ma è la verità. E francamente sono stufo di tecnicismi, di fughe nell’autocommiserazione, ecc.
Signori, capiamolo: alla stragrande maggioranza degli italiani Berlusconi piace, gli piacciono i suoi valori e vuole essere guidata da lui!
E lo sanno benissimo che non è adatto, che è una brutta persona e che si circonda di incapaci e di loschi figuri. Lo sanno perfettamente.
E lo votano *per quello*.
Votano Berlusconi perché sono disperati. Nel vero senso della parola. Non hanno speranza.
Cioè non sperano più in una risoluzione “di sistema” dei problemi, in un passo avanti collettivo. Non credono, insomma (direi anche con alcune ragioni), in una prospettiva di giustizia, fosse anche minima.
Sanno benissimo, gli italiani, che Berlusconi fa esclusivamente i fatti suoi (e tra l’altro tra un po’ li avrà fatti tutti, cosa gli manca ancora?) e insegue in seconda battuta un sogno delirante di gloria personale.
Lo sanno benissimo e conoscono perfettamente il suo valore morale.
È per quello che tutti a parole dicono di non amare Berlusconi ma poi all’atto pratico lo votano eccome.
Il fatto è che nella disperazione un capo disastroso e pronto a tutto può essere un’opportunità, perfino se ti disgusta. Cioè, se non c’è più speranza, se non credi nella giustizia, un potente gradasso è quello che fa per te.
Perché, in uno scenario senza speranza, gli interessi del potente gradasso di turno possono essere in parte anche i tuoi.
Perché non esiste potente vanitoso e gradasso senza corte, senza sotto-corte e senza sguatteri. E fare lo sguattero di questi tempi pare sia un privilegio, nel paese che ha inventato la figura dell’usciere.
Perché se non c’è giustizia tanto vale tifare per la banda del più forte. Male non fa. Al massimo non cambia nulla.
Perché se tu disperato senti la necessità di una scossa sceglierai sempre la scossa più forte, quella che dà risultati più disastrosi, ma che come tutti i disastri cela grandi opportunità per pochi.
LA PELLE (L’ORRORE, L’ORRORE!)
In questi giorni ho smesso di leggere di politica, ho accantonato i giornali, i libri, gli studi. E ho ripreso in mano quello che credo sia – in tutta la sua intima mostruosità e la sua sostanziale ipertrofia – il libro più politico e più veritiero, pur essendo artefatto al 90%, sull’Italia di sempre: “La pelle” di Curzio Malaparte.
Un consiglio: rileggetelo. Perché racconta la disperazione.
La disperazione che si trasforma in cosciente furbizia, in una ricerca delle opportunità che – tramontato il senso di giustizia – coincide perfettamente con il fatalismo.
E il ritratto atroce di quella Napoli affamata del dopoguerra, derelitta, cattiva, spogliata, che mangia i rifiuti (sic), vende e trasfigura le proprie figlie e si fa serva schifosa indistintamente di tutto ciò che ha i crismi del potere è la fotografia perfetta dell’Italia di oggi.
No, non sto dicendo che l’Italia è schifosa come la Napoli affamata di Malaparte perché ha votato per Berlusconi.
Sto dicendo esattamente il contrario: è un’Italia misera, disperata, spaventata e a corto di fiato quella che come ultimo atto di disperazione vota per il male maggiore, sperando di farne parte.
L’opportunità del male.
GRATIS, PER PAURA E OPPORTUNISMO
Mi è già capitato di scriverlo, ma il voto a quella cosa lì di Berlusconi (non riesco a chiamarla “destra”, perché è tutt’altro) è davvero un voto punk, nella sua etica “no future”.
Lo sanno benissimo gli italiani che il sistema ingiusto in cui vivono non potrà che diventare ancora più ingiusto, con Berlusconi e le sue masnade. Cioè, non equivochiamo. Gli italiani lo sanno già che Berlusconi fa schifo come persona ed è pessimo a governare. Ma sanno che con Berlusconi una minoranza più coraggiosa e spregiudicata può trovarsi dalla parte di coloro che beneficiano della situazione.
No, questa volta nemmeno Berlusconi è riuscito a vendere l’idea di miracolo. E gli italiani – che sono ufficialmente dei disperatissimi furbi – non hanno certo votato l’uomo dei sogni del 94, del 2001 e del 2006, perché sanno benissimo che non lo è.
E non pensiamo che la quota di coloro che hanno votato Berlusconi per clientele e maneggiamenti sia così ampia. Sì, in certe zone d’Italia è un problema endemico, ci mancherebbe, e il voto di scambio clientelare continua a prevalere nel centrodestra, ma la realtà è che stavolta la gente in gran parte ha votato Berlusconi gratis.
Non siamo così ingenui da credere che siano bastati i gadget promessi dal nano malefico per raccogliere consensi.
Sì, una parte di disperati si vende per pagare 80 euro l’anno in meno di bollo o un paio di centinaia di euro in meno di ICI, perché non si chiede come faccia lo Stato a fargli quei graditi regalini. Perché non sa che li paga altrove e con gli interessi.
La situazione è altra. Non lo fanno per elemosina. Non lo fanno per clientela. Lo fanno per un maligno senso di paura, che dà risultati esattamente contrari a quelli studiati da Hobbes. La paura diventa antisociale, familista, personalista. Senza nemmeno più le certezze delle vecchie e sane (…) clientele di una volta.
UN PROBLEMA DI SCALA: LA TEORIA DELLO TSUNAMI
È per questo che sono stranamente tranquillo nel giorno della massima espansione elettorale della destra in Italia.
Perché mi rendo conto che l’episodio elettorale resta tale.
Il danno è nella società, nell’insicurezza delle persone, nella cattiveria di chi sente di non avere più speranze.
E questo non è un dato politico contingente: è un problema più “lungo”, che viene da lontano e non finisce domani (anzi…).
Certo, recentemente ha avuto le sue esplosioni fenotipiche (la monnezza, un Governo Prodi perennemente in bilico e contestato dai suoi stessi ministri, il potere d’acquisto che cala, ecc.), ma basta riflettere per qualche secondo per capire che c’è un problema di valutazione di scala.
Vista così da vicino l’Italia può solo generare rabbia, sconforto e paura (i sentimenti prevalenti di oggi) e voti conseguenti.
Mi sono convinto che la scala dei problemi italiani (ma vorrei usare una parola meno negativa, tipo “issues”) sia altra.
Va visto tutto da più lontano, nello spazio e nel tempo. Perché altrimenti non si spiega e non si risolve nulla. Che poi è quello che accade da tempo.
Insomma, Berlusconi al potere, il più brutto e cattivo di sempre, non è che una delle manifestazioni di un problema più ampio, più vecchio, più profondo. E non ne è la soluzione, semmai una minima aggravante.
Accettiamo questo: in sostanza Berlusconi è un fenomeno irrilevante rispetto alla portata del problema-Italia, che è infinitamente più ampio. Berlusconi non è che una cacca in uno tsunami. Vogliamo iniziare a preoccuparci dell’onda?
I DIRITTI, PERO’…
Quel che mi spaventa di più (pur essendo un residente nel nord produttivo, lavoratore creativo in proprio e pagante un sacco di tasse, che quindi beneficerà sicuramente delle regalie berlusconiane) è ciò che accadrà dal punto di vista dei diritti.
Parlo dei diritti della persona. Perché su questo risultato la Chiesa profitterà mostruosamente. Ma ho un po’ di speranze.
Credo che buona parte di quel 56-57% di italiani che hanno votato per Berlusconi non sia molto convinta a far entrare i vescovi in camera da letto.
È disposta a tutto, ma non a rinunciare a quel pezzo di vita. Proprio come ne “La pelle” (questo link porta alla sua pagina su Anobii): nella miseria totale l’unica forma di attaccamento alla vita è il sesso, forse l’amore (disperato, alla Nada). Di ogni tipo.
Sarà per quello che mentre scrivo la parola d’ordine su Twitter, condivisa da molti, è sostanzialmente “scopiamo per reagire”. È una reazione umana che trovo bellissima, perfino nel suo eccesso verbale.
PESSIMI BUONI PROPOSITI
In ultimo, qualche rapida riflessione sul “che fare?”.
Capitolo difficile. Non ho consigli da dare e francamente non credo di essere legittimato a farlo.
Posso dirvi cosa conto di fare io, avvertendovi che ragiono da una posizione di relativo privilegio (lavoro in proprio nel ricco nord produttivo, guadagno abbastanza bene, posso disporre liberamente del mio tempo e non devo rendere conto a nessuno delle mie azioni) e che ognuno fa storia a sé.
Una parte riguarda direttamente me. Le sconfitte fanno crescere, perfino se prese a raffica (ricordo a tutti che tifo per il Toro). Non amo il rito comunista dell’autocritica, preferisco riflessioni più pratiche e costruttive e detesto chi si piange addosso.
Un’Italia così mi disgusta, certo. Forse dovrei essere più compassionevole, ma vengo da un’altra cultura.
Posso solo prendere un impegno serio, che è migliorare me stesso. Tra l’altro c’è molto da fare. Credo laicamente alla teoria per cui i miglioramenti interiori portino benefici a ciò che hai intorno.
Credo anche che la gente che andrà al potere nei prossimi giorni sia pericolosa per i valori a cui tengo.
Parlo di valori veri, quelli che ti permettono di distinguere tra il bene e il male. E sono valori su cui non sono disposto a cedere, ma nemmeno a trattare.
Possono riscrivere i libri di storia, ma non riscriveranno la storia, possono santificare i mafiosi ma non renderanno appetibile l’ingiustizia a chi la subisce.
Ci sono cose non negoziabili. Ma non lo capiscono. E su questo, su queste vendette idiote e di bassa lega, genereranno tanta negatività che compatterà i loro avversari. Sono stupidi, certi berlusconiani: state pur certi che non mancheranno di farlo.
So per certo che in un’Italia sempre più “a misura di portafoglio” la difesa dei valori e degli stili di vita passa attraverso il denaro: vivere come si vuole è un lusso e lo sarà sempre di più.
E’ per questo che il mio pensiero costruttivo è quanto più di sanamente individualista e libertario si possa concepire e forse scandalizzerà qualcuno.
Per difendere la mia vita, la vita come la voglio io nella sua irrazionalità e irrequietezza (ed è una vita che mi piace e che voglio migliorare sempre di più e di cui non intendo rendere conto a nessuno), ma anche nei suoi valori che reputo buoni, credo che dovrò cercare di arricchirmi il più possibile.
Prima di gridare allo scandalo, rifletteteci.
Perché i soldi ti pagano la libertà, in questa Italia.
Ti pagano il diritto di abortire o anche solo di prendere la pillola del giorno dopo (basta pagarsi un viaggio in Francia), ti pagano il diritto all’eutanasia e ad una morte dignitosa, ti pagano una vita insieme se sei una coppia di fatto, ti pagano la libertà sessuale, la libera informazione, un’educazione laica e libera, una televisione non di regime, la libertà di assumere le sostanze che vuoi, un ambiente migliore, ecc.
Questo non vuol dire che smetterò anche per un solo centesimo di secondo di lottare affinché questo spetti di diritto a tutti, anche a chi non ne capisce l’importanza.
Ma a quasi 34 anni, dopo esattamente 20 anni di militanza ininterrotta e faticosa, credo che sia giusto ricordarmi che negli spazi tra una lotta e l’altra dovrei vivere.
In primis ti quoto come miglior post di questo infausto 15 aprile.
Detto questo……
Francamente ora proprio non ce la faccio a leggere 100 post mi scuso se duplico ma vorrei chiederti se la storia del principe Siddharta sia stato un libro importante agli albori dei tuoi ventiannidimilitanza, perche`la soluzione che proponi me la vedo fattibile per una population di Buddha piu`che per gli straccioni di cui hai giustamente parlato.
Trovo il post estremamente interessante e addirittura lo stampo perche`mi illumina (!?!)
proprio su cio`che e`tanto difficile da capire
e cioe`l`insufficente livello di consapevolezza anche tra le menti migliori che e`a monte di questo disastro e che actually non e`in grado di
trovare le necessarie soluzioni per i disastri che arrivano..sorry cosi`sembra senza soluzione ma io sono convinta che vada tutto per il meglio, solo dico che sara´dura e nei momenti cruciali…….non ti servira`l`inglese.
Buona vita!!
http://www.flickr.com/photos/nishanga/
In primis ti quoto come miglior post di questo infausto 15 aprile.
Detto questo……
Francamente ora proprio non ce la faccio a leggere 100 post e chiedo scusa se duplico ma non posso non chiederti se la storia del principe Siddharta sia stato un libro importante agli albori dei tuoi ventiannidimilitanza; te lo chiedo perche`la soluzione che proponi me la vedo fattibile per una population di Buddha piu`che per gli straccioni di cui hai giustamente parlato.
Trovo il post estremamente interessante e addirittura lo stampo perche`mi illumina (!?!)
proprio su cio`che e`tanto difficile da capire
e cioe`l`insufficente livello di consapevolezza anche tra le menti migliori che e`a monte di questo disastro e che actually non e`in grado di
trovare le necessarie soluzioni per i disastri che arrivano..sorry cosi`sembra senza soluzione ma io sono convinta che vada tutto per il meglio, solo dico che sara´dura e nei momenti cruciali…….non ti servira`l`inglese.
Buona vita!!
http://www.flickr.com/photos/nishanga/
Ci sono troppi commenti e non riesco a rispondere a tutti, perché – appunto – ho una vita!
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Solo una cosa, a chi passa di qui a dirmi sostanzialmente “E’ il bipolarismo, baby!”.
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Credo stiate sbagliando soggetto, giacché sono iperbipolarista da tempi non sospetti e non mi sembra di non averlo scritto (dico già ai tempi del mio blog su Splinder)
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La mia analisi non è sul bipolarismo (che auspicavo da tempo e vorrei vedere più radicato ancora), ma sulla qualità della scelta bipolare. Cioè, sulla facilità con cui l’italiano bipolare ha potuto votare per la masnada berlusconiana e quel sistema di valori indecente che rappresenta.
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Perché posso benissimo capire la delusione per il governo Prodi e posso perfino capire che l’elettore medio non ha colto le profonde differenze tra la proposta politica del 2006 (centrosinistra da Bertinotti a Mastella…: andatevi a rileggere cosa scrivevo allora: “mollate i partitini!”) e del 2008.
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Ma dalla delusione nei confronti di Prodi al voto per quella cosa lì di Berlusconi, mai così brutta, impreparata, inadeguata e vecchia, il passo da compiere non è automatico e comporta un bel po’ di (ir)responsabilità politiche.
E mi spaventa che così tanta gente non ci abbia minimamente pensato. O, come sostengo, ci abbia pensato e si sia detta “è un male, ma forse ci prende con lui”.
Caro Enrico,
la virità per parte mia è che non ci avevo capito un c***
per questo oggi ho visto un pezzo del grande fratello.
gius(bradipo)
P.S. ho un’accusa bislacca da fare: il film di Virzì, “Tutta la vita davanti” ha contribuito alla sconfitta perchè ha instillato il dubbio e il disfattismo…
Premetto che in queste votazioni non mi sentivo rappresentato da nessun partito politico di destra e di sinistra….. Una cosa che però mi ha fatto piacere e che mi ha caricato di speranze è che finalmente sono stati eliminati tanti di quei partitelli che davano solo fastidio e creavano un instabilità politica micidiale per il nostro sistema. Ora però aspetto anche qulcosa di positivo da questa rivoluzione politica italiana. Speriamo bene……
Io Navigando
Ho riletto tutti i commenti.
Mi piace molto anche quello di Nazario che riesce a centrare molto bene il problema.
Cito:
Il collega, o il compagno di squadra di calcetto, o l’amico d’infanzia non è poi cosi desideroso di aprire campi di concentramento per omosessuali, o non ha voglia di farsi governare dai vescovi. Ha solo voglia di avere un governo efficiente. Che poi il Berlusca ci riesca è un altro discorso. Noi di sicuro non ci siamo riusciti. E la scelta non è molto varia: o lui o noi. Stavolta tocca a lui, ed è il gioco della democrazia, baby.
Scusa Suz, sono un po’ in ritardo.
Volevo commentare con mille parole ma quel genio di vb ha detto tutto quello che si poteva dire.
Non capisco perchè tutte i votanti del PD debbano psicanalizzare Berlusconi e coloro che lo votano.
Non serve spiegare molto. Si chiama Bipolarismo.
La sinistra ha fallito miseramente, la sua coalizione è crollata sotto i colpi di un demente (che fa rima con), non ha rispettato nessun programma, ha creato la spazzatura campana e per risparmiare e far capire agli italiani che stava già sbagliando, subito un bellissimo governo con oltre 100 persone.
Sono errori che si pagana.
Poi ci sono quelli come “il precario” che parla di numeri, di deficit, di tasse. SONO TUTTE STRONZATE. I numeri sono messi ad arte, sono manipolabili e dipendono soprattutto dalle congiunture. Gli italiani preferiscono che toglie le tasse, non chi le mette, preferiscono le promesse realizzate, non le parole al vento. Dopo 5 anni di governo Berlusconi (non fallimentare come dice qualcuno) hanno voluto vedere l’ebrezza che fa. E si sono accorti, sulla loro pelle, che non funzionava. E hanno cambiato subito.
Fra cinque anni vedremo…
Cortese e costernato Gianni Raniero, penso che non ci sia gioia minore (o costernazione più grande, dipende da dove la si guarda) nel constatare l’assenza di rappresentanti dell’area comunista dal nostro parlamento. Poco mi spiace per Bertinotti; molto mi spiace per chi, per quella idea, prova un orgoglioso senso di appartenenza. Però, frena sulla richiesta di spiegazioni del “perchè” si è perso, perchè una volta tanto quel motivo è semplice e lampante. Ha vinto Berlusconi e ciò che rappresenta. Se il voto di protesta è quello della Lega, il cerchio si chiude. Tanto il motivo è sempre quello; è colpa del governo Prodi, Prodi ha affamato le famiglie, la disoccupazione prima di Prodi non esisteva, se non ci fosse stato Prodi gireremmo tutti in SUV, adesso possiamo finalmente smettere di pagare le tasse.
Auspico solo due cose; hanno i voti, che governino (nessuna bicamerale e “concubinaggi”), nessuna lezione di vita da chi si identifica con queste idee. La democrazia prevede l’accettazione della sconfitta (ti ricordi della pantomima dei brogli e quanto è durata?) ma non la remissione del proprio pensiero. E tu ne hai uno, mi sembra di capire, bello solido. Conservalo per te e per chi ti sta intorno, e manifestalo nelle cose che fai anche se non si tratta di politica. Si parte da lì. Mio nonno è morto senza mai vedere un governo di sinistra in Italia; a me, nonostante tutto, penso sia andata meglio, fino ad ora. Ma l’Italia non è la Spagna; ci accontentiamo perchè ci sentiamo rappresentati dalla mediocrità, pensiamo ancora che “leggere” è di sinistra (come la “cultura” del resto…), ed entrambi questi valori vengono derisi e disprezzati più che mai in questi giorni in molti blog. Credo che l’intelligenza non sia né di destra né di sinistra; esiste in quanto tale, e contraddistingue l’uomo dalla notte dei tempi. Sia nel caso che ne abbia molta a disposizione, che non ne abbia per nulla. Mi auguro che chi ci governerà ne disponga in grande quantità, da mettere a disposizione di tutti i cittadini; magari con meno fette di mortadella e brindisi, anche se credo che certi atteggiamenti siano profondamente nel DNA di una parte del nostro popolo. Ma se non ci fossero queste differenze di fondo, che senso avrebbe avere due coalizioni?
Bel post, complimenti.
Nel Nord, dove vivo io (anche se da me, nel cuore delle Alpi, fortunatamente il Pd è diventato il primo partito) la sinistra ha una grossa colpa: non ha mai capito che il tema dell’immigrazione è vissuto dai ceti sociali più deboli come una minaccia.
La nostra è una società in naturale declino. Le seconde vittime del crollo del Muro di Berlino siamo proprio noi europei occidentali, un tempo centro del mondo e ora solamente periferie di un globo in cui i giochi veri si fanno altrove.
Non possiamo più rimanere agganciati ai privilegi che avevamo prima, però non abbiamo il coraggio di dircelo. Nessuno. Ma tutti lo sanno. E arriva quindi la paura e la diffidenza. Dello straniero, dell’extracomunitario, del nero. Se poi ci aggiungiamo il fatto che tanti di essi non sono effettivamente quei “lavoratori indefessi che cercano di integrarsi e sono cacciati dai padani razzisti ecc”, come vuole una litania di sinistra, si capisce perchè il solco che si è creato è profondo. La Lega ha intercettato questo movimento.
Poi c’è un’altra questione, molto più tragica e disperata. Una sinistra ha senso solo se porta una visione alternativa della società. Da noi non ce l’ha più da anni, perchè non può averla. Non esiste un’altra società possibile, ora. Punto. Abbiamo questa e dobbiamo cercare di salvarci, singolarmente, uno a uno.
Berlusconi dice “io”, la sinistra è il “noi”. Ma il “noi” non esiste più. Quindi è ovvio che vinca, stravinca il singolo, chi predica le doti del “faccio tutto io”. La capacità dell’uomo, che in barba e strafottio di ogni regola, riesce a mettersi in mostra sempre e comunque. E’ invidiata, piace, dimostra che “io posso”. Che il vecchio “noi” può andare in soffitta. L'”io” non vuole regole, sono solo impedimenti. Lo Stato, le leggi, il vivere civile.
Senza dimenticare il ruolo determinante di un sistema informativo che, volente o nolente, si è fatto trasportare nel ciclo voluto da colui che è un grandissimo imbonitore.
Ma si può essere abili a vendere quanto si vuole, ma se non trovi chi è predisposto ad acquistare la tua merce, vai in rovina.
Ho lottato contro Berlusconi – e tutto quanto lui rappresenta – per 15 lunghi anni. Con il coltello tra i denti, tra sconfitte e vittorie. Restistere, resistere, resistere. E’ stato il mio motto in cinque anni di vera lotta giornaliera contro l’inciviltà che avanzava.
Ma sbagliavo.
Berlusconi non era la causa. Era solo la conseguenza.
Posso mettermi a lottare contro Berlusconi nel mio piccolo. Ma non posso mettermi a lottare contro 20 e passa milioni di persone.
Io ho finito qui.
Enrico scusa ma non mi aggrego al coro di consensi. La tua analisi mi sembra una raccolta dai contenuti tutto sommato banali; se veramente non ti eri accorto prima delle motivazioni che spingono un cittadino a votare a destra, e se questa stessa attitudine è applicabile a Veltroni e ai suoi, lo scollamento dalla realtà è la causa primaria della sconfitta. E ora mi spiego anche il perché delle tue difese a oltranza, oltre ogni buon senso, dell’operato del governo Prodi.
—
La tua conclusione è peraltro un rifugio nell’individualismo che sinceramente non mi sembra una posizione molto migliore di chi vota per farsi i cazzi suoi. Non c’è niente di male a voler diventare ricco, ma da un elettore di sinistra doc mi aspettavo qualcosa di meglio rispetto all’aurea mediocrità di un qualsiasi cittadino borghesotto di destra.
ritorno sull’idea post-elettorale di suz: arricchirsi. ecco, non è male, ma davvero senti di farcela? cinicamente e assolutisticamente?
perché non si diventa ricchi chiedendolo o dicendoselo, ma proprio mettendo da parte quel po’ di valori (c’è anche sicuramente un po’ di ingenua stupidità) per cui hai, e ho, votato per chi ha perso le elezioni. e che coltivi e curi anche nella speranza di un riverbero positivo.
i soldi aiutano a vivere meglio, non comprano la libertà. balle. voglio vivere meglio? ovvio, ma non so se ce la farò. perché non è che mi va tanto di diventare uno stronzo. si può diventare ricchi anche senza essere stronzi, ma è già abbastanza difficile. che poi sotto un governo di berlusconi sia più facile è ancora tutto da dimostrare.
Scusa, ma penso che saro’ un po’ lunghetto anch’io.
Ho sempre letto con attenzione i tuoi post, perche’ mi piacciono e li condivido. Ma questa volta non mi trovi d’accordo. Premetto che ho votato PD, anche se alla fine penserai che sono un pasdaran di Berlusconi.
La persona che sta prendendo il caffè vicino a te al bar, o il tuo collega, hanno votato PDL (statisticamente sono il 50% + o -) non perchè (o non solo) sfiduciati o desiderosi di fare affari illeciti. Ha solo deciso di votare dal’altra parte perchè la sinistra ha governato male, ed è la seconda volta che succede. Perchè già una volta i nostri baldi eroi hanno fatto fuori Prodi.
Tra l’altro, se vivessi dove vivo io, il tuo collega avrebbe votato PDL alla politiche (43%) e PD alle amministrative, perchè il sindaco uscente ha invece governato molto bene e vince senza ballottaggio (e tutta la destra invece probabilmente dice che il sindaco uscente ha vinto con il voto di scambio, per vecchie abitudini, perche ha venduto l’anima al diavolo o che ne so io).
Il collega, o il compagno di squadra di calcetto, o l’amico d’infanzia non è poi cosi desideroso di aprire campi di concentramento per omosessuali, o non ha voglia di farsi governare dai vescovi. Ha solo voglia di avere un governo efficiente. Che poi il Berlusca ci riesca è un altro discorso. Noi di sicuro non ci siamo riusciti. E la scelta non è molto varia: o lui o noi. Stavolta tocca a lui, ed è il gioco della democrazia, baby.
Pensa ai democratici americani che hanno subito due mandati di un petroliere (dico, un petroliere) semianalfabeta. Adesso hanno buone probabilità di avere un presidente donna o nero. Non mi risulta che abbiano pensato alla fine del mondo: e adesso forse vincono.
Sarà il caso di cominciare allora a cercare un Obama “de noantri” che ci aspetti alla fine del deserto.
Ps. Ho 45 anni ed ho votato negli anni ’80. Non era ‘sta gran cosa decidere tra De Lorenzo, Cirino Pomicino ed Occhetto.
Ppss. La Pelle e’ un gran libro.
D´accordo con Carlucci e Attila. E smettiamola di dire che gli Italiani hanno votato per Berlusconi: anche questo contribuisce a creare un culto della personalità -come se ce ne fosse bisogno. 6 Italiani su 10 Hanno votato per una coalizione politica. Pensate che gi altri 4 hanno votato “per” Veltroni?
Ho letto post e commenti con le lacrime agli occhi.
Da elettore PD di Napoli (che coraggio ci è voluto…) sono d’accordo con Rabadan. Senza il nord non si governa, è inutile tacciarlo di xenofobia pensando che tutti gli elettori leghisti siano come Borghezio. Loro esprimono il disagio sociale che solo la Lega riesce a cogliere e a spiegare. Spero che il PD (e la sinistra tutta) capisca che la partita al Nord si vince solo stando tra la gente. Rabadan sarebbe un ottimo candidato.
Anche il meridialismo di clientela con cui il centro-sinistra in passato ha (ri)vinto molte delle elezioni al sud ha mostrato il suo conto…al nord più che al sud.
Speriamo che Uolter continui sulla timidissima (finora) strada di rinnovamento intrapresa. C’è da lavorare ma ci si può riuscire…non pensate ai calcoli aritmetici della sconfitta, pensate al cuore e alla testa degli italiani
Resistere, resistere, resistere. Io ci sono.
No hai ragione .. a scrivere questi post. Da me in Calabria berlusconi e la sua madria portano avanti una politica clientelare e oserei dire mafiosa .. nel mio piccolo paese di 2500 ab i candidati distribuiscono e corrompono gli elettori con “doni” e “euro” .. particamnte la pratica del voto di scambio .. il berlusca se li fa bene i conti .. molti di quelli che lo votano nn lo votano perchè concordano il piano politico ma si vendono per i soldi !! Berlusconi lo sa bene per questo è tanto allegro …
DOpo l’ombra di un governo…
Ah… siamo passati dal tragico… adesso siamo alle comiche… il Governo Ombra… ditemi che non è vero, che hanno drogato Walter…
Non è stato un bello spettacolo, sono d’accordo, ma non è niente rispetto a quello che ha fatto e farà l’unto!
La percezione di essere + tassati, i cortei contro i centri di permanenza temporanea a cui partecipavano ministri del Governo, le liti sulla mancata difesa di un ministro appartenente alla propria coalizione (POI SCAGIONATO!!!!! E a me il Signore di Ceppaloni da il ribrezzo, ma se è innocente è innocente) per non dare contro al cd “partito dei giudici”… a me sembra incredibile che qualcuno pensasse anche lontanamente ad una minima possibilità di vittoria…
Signori scaricare la colpa sugli “Italiani che non capiscono un…” è una scusa troppo cretina… è troppo semplice…
Ti basta come spiegazione Monica…
Non ti sbagli Monica. Il problema infatti è che non è cambiata di una virgola nemmeno sotto il goberrno Prodi nelle percezioni della gente. QUa dentro, tra noi, possiamo ripeterci fino alal nausea ceh la politica economica e fiscale è cambiata dal giorno alla note, che c’è stato un tentativo di incidere su un tessuto economico ancora vergognosamente bloccato da privilegi ottocenteschi se no nmedioevali, e che, non ultimo, certe figure da operetta ci sono state risparmiate. Ma, ahime, per convincere chi non è già “costituzionalmente” un tuo elettore a votarti non basta: e quel che serve, mi ripeto fino alla nausea, non si costruisce nè in un giorno nè tanto meno con sparate demagogiche pre-voto, ma con tempo e fatica. E per inciso, ricordo che anche nei tempi migliori l’elettorato considerabile più o meno costituzionalmente di sinistra non ha mai superato il 40% in Italia, a voler essere ottimisti.
Memoria corta. Scusami Attila ma mi pare che non molto tempo fa abbiamo avuto 5 anni di Berlusconi e la situazione non era molto diversa o sbaglio?
Se avessi una risposta, non sarei qui a scrivere. Faccio però una riflessione, amara, ma credo realistica. Siamo sicuri che logorarsi sei mesi su Dico e Pacs abbia dato un segnale di vicinanza del centrosinistra ai problemi quotidiani dei cittadini? Per quel che mi riguarda, pur ritenendo l’estensione dei diritti civili, quali che essi siano, un segno di civiltà, non mi nascondo nemmeno il fatto che, purtroppo, questi temi sono ben lungi dall’essere al primo posto nell’agenda quotidiana della famiglia italiana media; nemmeno, detto per inciso, di quella meglio disposta verso un partito e un governo di sinistra. Francamente mi sembra una considerazione alla portata di un bambino di quinta elementare il fatto che, se molti stessi elettori del centrosinistra sono rimasti delusi dalle priorità seguite – in maniera più o meno obbligata – dal governo Prodi, la loro presa sugli indecisi, e più in generale sull’elettorato a-ideologico (ormai la maggioranza) sia stata pari allo zero. Mi sembra in altre parole che la sinistra abbia perso, se non nella teoria sicuramente nella pratica – quotidiana e di governo – la capacità di leggere le aspettative legittime dei cittadini, e di guidare le pulsioni di pancia meno nobili nella giusta direzione.
Non sono così convinto che trent’anni fa la popolazione media italiana fosse migliore di adesso: un padre sindacalista mi ha sempre ripetuto fino alla nausea che il modo più sicuro per avere seguito era lottare per un aumento di stipendio, mentre nel lavorare su un respiro più ampio – che so, un fondo di sicurezza per i disoccupati o altro di simile – avere seguito era molto più difficile. Ma trent’anni fa c’era gente che le famose suole delle scarpe se le consumava davvero, logorandosi per far capire alla gente il motivo di certe scelte, o quanto meno per aiutarle a leggere la realtà delle cose, oltre che su quello – importante – della busta paga, anche su un piano un pò più ampio. Oggi fra i dirigenti del centrosinistra vanno molto di più le Church da 500 euro.
Direi che le prime parole di Veltroni sono sconfortanti…
1) Si occupa di presidenze alle Camere dopo una scoppola di 10 punti, e dimentica che ha fatto spoil system su un pareggio;
2) ancora, agita lo spettro Lega… E il solco si fa sempre più profondo
3) Non esista a prendere a pesci in faccia una sinistra radicale già al macello, accusandola contro ogni logica di essere causa del suo male.
Il bandolo della matassa? Ma voi, che siete i suoi militanti, per carità fermatelo. Non poteva raccogliere le idee ancora per qualche giorno? Ma soprattutto, ha capito che questa è la peggiore sconfitta della Sinistra dal 1925?
Ho letto il post… scusami, ma di luoghi comuni ne vedo un po’ troppi… colpa sempre degli altri che sono brutti sporchi e cattivi…
Io non sono un elettore di centro dx nè di centro sx… sono uno del 3,9% (nullo/bianco) perchè nn riesco a riconoscermi in un centro sinistra che per vincere al nord si affida a Colaninno e a Roma mette come capolista una lobotomizzata pariolina (solamente perchè è ggggiovane), ma che non sopporta un Berlusconi che vaneggia di scale mobili… però…
… però riesco a capire molte cose…
In questi 2 anni il mio netto si è abbassato molto sensibilmente… e gli statali sono aumentati… e gli statali sono valutati tutti ottimo… e qualcuno parla di redistribuzione… i conti dovrebbero andare meglio, ma chi ha pagato? La congiuntura dal 2006 ai primi mesi del 2008 è stata estremamente favorevole, ma qualcuno ha perso il treno, per colpa di chi?
Le grandi fabbriche… qualcuno di voi le frequenta? Nessuno capisce che l’operaio che abita al nord vota Lega perchè vuol emergere? Io ho visto operai specializzati pagati molto più di manager contesi da aziende che lavorano in outsourcing per aziende + grandi… ho visto aziende che danno in outsourcing i componenti ai loro ex operai che li fanno nel garage dietro casa… ho visto dover fare una tonnellata di carta e pagare 2 commercialisti ad un bravo carpentiere per aprire la sua ditta… e la “Sinistra Arcobaleno” scompare…
Xenofobia… siete mai stati in quel di Sassuolo (MO)? (ma potrebbero essere altre centinaia di piccoli centri) Dove per non far occupare abusivamente le case (ormai sfitte e invendibili) dagli extracomunitari, hanno murato le porte e le finestre (inutile, perchè tanto le sfondano con i picconi rubati nei cantieri edili)… dove in qualche bar ti senti dire “è meglio che tu non entri” e quando chiedi spiegazioni ti dicono “perchè sei italiano” (capitato personalmente, avevo bisogno di un bicchier d’acqua)… dove le rapine “finite male” sono in aumento annualmente del 100%… non è + paura, è statistica…
Giustizia… i tribunali rimangono fermi un’eternità durante i periodi di ferie e intanto i fascicoli si accumulano… e il Berluska ha facile gioco… siete mai incorsi in qualche processo in Italia? Cercate di risultare simpatici al PM, al GIP e al GUP… vi conviene… (esperienza personale indiretta questa) paga + di avere soldi (anche quelli nn guastano in ogni caso)… un po’ di critica della classe giudiziaria nn farebbe male… perchè i “buoni” nn stanno sempre da una parte… ma alle x ce lo scordiamo…
Ma forse è molto + facile dire che dall’altra parte ci sono solo fessi, minus habens e criminali…
Trovare l’Emmanuel Goldstein in ogni caso è sempre + semplice, ci fa tirare un sospiro di sollievo, la settimana dell’odio ci riconcilia con noi stessi…
condivido fino all’ultima virgola … ma ci sarà un bandolo da cui ricominciare?
@racoss: perdonami, ma è inutilmente polemico e provocatorio chiedere se oggi un elettorato che da anni si è perso per aver colpevolmente latitato sul territorio ascolterebbe una proposta alternativa di sinistra. La risposta è un ovvio no. Ma il problema parte da lontano, e non puoi pretendere ascolto immediato dopo aver dato per persa ormai da più di un decennio metà del paese.
Lavorare, lavorare e lavorare, sul serio, cominciando da quel pò che si può realisticamente iniziare a ottenere, ogni giorno, nel quotidiano, nel quartiere, nel consiglio di zona: ricostruire passa innanzitutto da questo.
@frittata: prima potevo non essermi spiegato, ora sei tu che non vuoi capire. Per inciso, caschi male con gli esempi sugli scandali finanziari perchè, ahimè, quando anche noi abbiamo dirigenti che si permettono di tifare come ultras da stadio per operazioni finanziarie poco limpide (“abbiamo una banca” e “facci sognare” ti dicono nulla?) di strada se ne fa poca. Ma per venire al punto: il problema non è che se non si danno alternative a problemi reali dei cittadini allora i cittadini sono AUTORIZZATI a diventare xenofobi: il problema è che se non si LAVORA con i cittadini per spiegare perchè una politica di integrazione credibile e sostenibile, accompagnata da regole certe conviene a tutti, ma ci si limita al buonismo di facciata – in genere praticato ben lontano dai quartieri dove la gente certi problemi li sperimenta quotidianamente sulla propria pelle – è INEVITABILE che l’elettorato meno politicizzato, informato e consapevole, ovvero la maggioranza, ti punisca. Detto questo, se invece ti piacciono i duri e puri alla Berty – nights – uno, per dire, che si vanta di non aver mai concluso un accordo nella sua carriera di sindacalista – buon per te: rimani duro, puro e deflorato posteriormente. Ma scordiamoci per un pezzo una sinistra di massa in Italia.
Poi vb, ma la ragazzina che descrivi nel tuo blog, quella incontrata fuori dal seggio, secondo te, una eventuale uleteriore proposta della sinistra, l’avrebbe mai ascoltata?
Vb, continui a dire che la sx è stata sconfitta perchè non ha saputo ascoltare la gente. Bene, però poni soltanto il problema e non proponi una soluzione.
Dunque, pare accettato che la campagna elettorale si sia basata principalemente su “non si arriva a fine mese” (anche se sul tuo blog l’hai irrisa) e “non siamo sicuri con tutti questi extracomunitari.
Bene, nessuno dice che questi problemi non esistano, per le meno per alcune parti della popolazioni. Ma sono gli unici problemi di questa nazione? Io dico di no.
Ma se vogliamo catturare l’elettorato indiceso dobbiamo ascoltarlo. Allora che facciamo? Doveva la sinistra replicare le stesse promesse della destra (che son risultate vincenti). Quindi la sinistra, per vincere, doveva diventare destra. Bel risultato!
Cuoreditenebra – Ti ringrazio per avermi chiarito il tuo pensiero. A mio avviso il problema della criminalita’ non ha nulla a che fare con il colore della pelle o dall’appartenenza ad una popolazione distinta da noi. Cioe’ il furto con scasso di una banda di rom fa il paio con gli italianissimi “signori parmalat” che hanno mandato sul lastrico migliaia di risparmiatori. Oppure gli italianissimi “furbetti del quartierino” che prendevano a mani piene dai correntisti defunti. Ma come mai i leghisti a Fiorani non dicevano nulla? La giustizia e la certezza della pena sono problemi apolitici che la politica italiana “usa”. Sono i cavalli di battaglia da far “galoppare” nelle paure e nelle insicurezza della gente. Bisogna stare attenti a non essere usati dalla politica. La lega da sempre punta sulla xenofobia che e’ giustificata da un problema reale di criminalita’ pero’ strumentalizzato ad uopo. Per concludere la sinistra non c’entra nulla con il votare un partito xenofobo. Non e’ vero che se non c’e’ null altro da votare allora si vota xenofobo. Non esiste. Ciao.
La pelle è veramente un libro bellissimo, l’ho riletto qualche mese fa, la cosa che più mi ha colpito è che Curzio amava veramente Napoli (e l’Italia) pur vedendola orribile, degenerata, ad un certo punto mi pare dice che in Napoli trovi tutte le città del mondo, è un pò una matrice, del bene e del male.
Penso che di questa nostra povera Italia non ci dobbiamo vergognare, lo schifo che c’è qui te lo ritrovi anche fuori, magari meno concentrato ma è la parte buona che mi interessa.
Sono arrabbiata, tantissimo:
prima di tutto con i giornalisti italiani, che informazione di cacca abbiamo in questo paese, vi siete resi conto di quante balle hanno rifilato alla gente e quante ansie hanno alimentato?
Sono arrabbiata con i governi di centro sinistra che non hanno risolto il problema del conflitto di interessi.
Sono terribilmente delusa e amareggiata per questa sconfitta, ma il PD è un contenitore ancora vuoto e penso che dovremmo darci da fare tutti per riempirlo, dobbiamo fare in modo che diventi un qualcosa che tira fuori il meglio dalla gente.
Ti ho letto grazie a Lawrence. Mitico post. Condivido in pieno. Proprio stamattina, prima di averti letto, commentavo con un amico i risultati e dicevo: “inutile incazzarsi con berlusconi, non è lui il problema, il problema sono gli italiani”. E alla domanda su cosa possiamo fare gli ho risposto “comincia ad educare bene i tuoi figli”.
Come diceva non so chi “sistema il tuo giardino”.
Grazie ancora.
2000 righe per dire che non bisogna chiamare gli elettori di B “stupidi” bensì “cattivi e egoisti” mi paiono francamente troppe, soprattutto a fronte di un siffatto progresso ermeneutico.
Bravo Suz,un post da far leggere a tante persone…
DI rabadàn giustamente non frega un cazzo a nessuno. Però, perché sia chiaro cosa succede “al nord”, a Milano per la precisione, racconto qualche tappa della mia vita.
Ho fatto il Liceo Classico. Mi sono diplomato col massimo dei voti. Non mi sono laureato (nemmeno per colpa mia, ma a chi frega?). Essere di sinistra non comunista significava allora essere spernacchiato da FiGiCiotti alteri e compunti: nessuno di loro è più nemmeno PD, hanno fatto tutti carriera, molti sono manager coi buoni uffici del partito e di papà (spesso la stessa cosa).
Ho sempre lavorato in nero. Adesso, a 42 anni, non mi vogliono più, e vivo di ciò che raccatto in famiglia. La sinistra, qui, è sempre stata nelle mani di una oligarchia con la puzza sotto il naso, che non ha voluto NESSUNO di quelli che una volta erano chiamati “intellettuali”: si sono cooptati, incrociati, riprodotti, commissariati. Alla fine sono spariti. PDS, Rifo, Comunisti Italiani, persino i Socialisti.
Non sono un baby boomer come Uolter per un anno, ma sono troppo vecchio per essere un precario. Sono solo un disoccupato, e manco figuro, perché al collocamento nemmeno ci provo. Non sono un cazzo.
Mi becco, perché Milanese, a un dibattito sì e uno sì i seguenti epiteti: ricco, evasore, razzista, berlusconiano, cinico, arrogante.
Un paio d’anni fa un tizio voleva accoltellarmi per il portafoglio. Vuoto.
Ma se qui quelli come me votano Lega, dopo che il partito prima li ha presi a calci in culo, e poi VI ha presi per il culo dicendo che a MIlano la gente di sinistra non c’è (così D’Alema è contento nel suo progetto di risolvere la questione meridionale creando quella settentrionale), ehi, che volete da me?
Eccovi un bello spunto d’analisi, altro che “Dibattito e Autocritica: serata in sezione”. Lo dico anch’io, è un’espressione che odio, ma lo dico anch’io: sveglia! Altro che il figlio di Colaninno…
Sono pienamente d’accordo con vb. La vecchia opposizione di sinistra e’ morta, sepolta, finita. Bisogna scordarsi le falci, i martelli, i soli che ridono, che guevara e fidel, e fare un salto qualitativo. Noi e’ il fatto di essere di sinistra che ci rende automaticamente migliori. Veltroni ha fatto un semi-miracolo, ma non poteva bastare. La strada pero’ e’ quella giusta, e tra cinque anni ne riparleremo. I partiti dell’Arcobaleno pero’ devono guardare in faccia la realta’ e capire che l’eutanasia e’ la soluzione piu’ dignitosa.
La mia analisi completa sulle elezioni e’ nel mio blog Anti-Zanzara, dedicato alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” (Radio 24, ore 19:15-21) di Giuseppe Cruciani.
Quoto tutta la vita Rabadàn. E’ ormai anni che sento parlare di “riprendere a lavorare sul territorio” gente che evidentemente sul territorio non ha mai messo piede, forse perchè troppo impegnato ai party della Santanchè o di Anna La rosa (no, dico, Anna La Rosa): diversamente, forse, avrebbero colto le trasformazioni – sociali, non antropologiche come a qualcuno fa comodo credere – che hanno portato allo sfacelo attuale. E’ ormai anni che in Lombardia vedo la Quercia,i Ds e tutta la compagnia di giro candidare degli emeriti sconosciuti perchè i big avevano paura di lasciarci le penne. E’ ormai anni che sento (stra)parlare una sedicente sinistra comunista che si è dimenticata di uno dei cardini della lettura marxista del mondo, ovvero l’analisi dei rapporti di forza e dei movimenti sociali delle masse. E mi chiedo, ahimè, quanto di vero e consapevole ci sia nel voto giovanile a sinistra (reale o ipotetico non si sa ancora) se questi personaggi hanno ancora – o continueranno ad avere – credito.
mammamia…sembra un film di nanni moretti… una selva di luoghi più o meno comuni; purtroppo mi sa che sono più vecchio della media dei lettori… ma io tutti sti discorsi qui (o il fil rouge che ci corre dentro) li sentivo 25 anni fa alle riunioni in FGC dopo le legnate elettorali dell’epoca… la colpa era sempre degli altri che non capivano, mai nostra che non eravamo buoni a spiegarci! noi few (manco happy) e il mondo bastardo marcio corrotto lì fuori…ragazzi, davvero; svegliamoci. a forza di guardare indietro vi verrà il torcicollo.
La mia idea è che non siamo ancora maturi per governare, forse per amministrare…ma quello lo san fare a modo loro anche gli altri
Umilmente ammetto la mia sconfitta.
La sconfitta, doppia, di chi non è andato a votare – impantanato come l’asino di Buridano nel dilemma della scelta fra una sinistra in cui non si riconosce più e un partito di centro in cui si riconosce ancor di meno, ma che poteva battere Berlusconi. Il risultato è quello di essere ora in balìa di leghisti e clericofascisti e di ritrovare nel parlamento un’opposizione in cui i deputati più di sinistra (o meno di destra) sono la Bindi e i dalemiani.
MEA CULPA, MAXIMA CULPA.
Ora però chiedo alla maggioranza dei frequentatori di questo blog e al suo referente, persone che probabilmente hanno una storia molto più di sinistra della mia (figuratevi che il mio primo voto fu dato nel 1987 ai pannelliani) e che ora si definiscono “liberal” democratici, con o senza trattino. A me pare che occorra anche da costoro e da Enrico in particolare un’assunzione di responsabilità. Sta a voi ora, e ai vostri referenti nelle istituzioni, rappresentare anche coloro i quali – come tu dicesti l’anno passato al corso che ci tenevi Enrico – “hanno perso qualche treno nella vita” e si ritrovano ora laureati e masterizzati sì, ma anche vecchi, brutti, stanchi e cattivi, poco o punto presentabili sul mercato del lavoro, costretti a marchette da 50 euro a botta, allo sclero dei call-center e alla commiserazione quasi sincera di amici e parenti e quella ipocrita dei sorrisetti dei selezionatori delle agenzie interinali.
Domando a voi, che già evocate emigrazioni di massa in terre più civili, informatici esperti, DJ alla moda, pubblicitari, consulenti d’immagine più o meno affermati, docenti universitari, e – permettimelo – parte di una nuova casta di radical chic intenti a bloggare e twitterare dal vostro ultimo modello di smartphone, tablet o mac, delle vostre ultime cenette o party di lavoro, per poi abbandonarvi a scene werteriane quando poi male che vada, pagherete meno tasse e non potrete ottenere i DICO. Domando a voi se avete intenzione di fare un’umile analisi delle ragioni di questa sconfitta e delle VOSTRE responsabilità. Delle mie, d’intellettuale idealista e fallito ho già detto e sono disposto a girarmi il coltello nella piaga. Ma sono vent’anni che faccio lezioni di umiltà e ora, ora che sono sparito, considerato paria sociale due volte, dalla destra ma anche da voi, ne ho abbastanza. Se volete confrontarvi sono disposto a dare lezioni di umiltà, gratis ed esentasse. Quando volete.
Gianni Rainero
tokonoma[at]gmail.com
Bellissimo post, condivido tutto…
riposto perché se ne è mangiato un pezzo…
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Volete un’altra ragione per cui il centrosinistra ha perso? Ecco, da Specchio dei Tempi di oggi:
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“Sono una ragazza madre italiana di Torino di 26 anni, il mio bambino ha 22 mesi ed io lavoro part-time in un’impresa di pulizie. Il mio stipendio è di 470 euro e pago 380 euro al mese di affitto. Essendo chiaramente in difficoltà, mi sono rivolta alle assistenti sociali di zona per avere un posto all’asilo per mio figlio in modo da poter lavorare più ore. La risposta dei Servizi Sociali è stata che non essendo drogata né extracomunitaria, l’unico aiuto che mi potevano dare era di mandare mio figlio in una casa famiglia. Questo è l’aiuto che viene dato alle ragazze madri? Meno male che si condanna chi abortisce.”
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Naturalmente direte: è qualunquismo. No, è proprio così: nei commenti sono subito apparsi resoconti di telefonate ai servizi sociali di questo tenore:
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“La signora è un extracomunitari?(no)è un ex detenuta?(no),fà uso di sostanze stupefacenti?(no)fà uso di alcool?(no)Ha dei problemi mentali?(no)si prostituisce?(no).La loro risposta fù:”Ci dispiace,ma la Sig.ra non entra negli “standard” per un nostro aiuto,però se vuole può venire ad iscriverL,però sappi che il suo punteggio sarà basso inquanto non ha i requisiti richiesti.E dopo questa precisa risposta chiesi: “E nel frattempo cosa deve fare la Signora?”.La risposta seccata fù :”Si arrangi!!!””
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La gente media pensa: ma guarda, il centrosinistra ci tassa fino alla gola e poi usa i soldi per aiutare tutti i fagnani di ‘sto mondo, per i drogati, per gli ex detenuti, per i rom, per le puttane, per chiunque tranne chi lavora e riga diritto, anzi chi lavora e riga diritto talvolta si sente pure dare del razzista o dell’evasore fiscale, e se per caso prova a dire che esistono anche le sue esigenze e non solo quelle di tot categorie che la sinistra iperprotegge per ragioni ideologiche, viene accusato di essere “insensibile” o “egoista”. E allora vaffanculo alla sinistra…
Volete un’altra ragione per cui il centrosinistra ha perso? Ecco, da Specchio dei Tempi di oggi:
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Naturalmente direte: è qualunquismo. No, è proprio così: nei commenti sono subito apparsi resoconti di telefonate ai servizi sociali di questo tenore:
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La gente media pensa: ma guarda, il centrosinistra ci tassa fino alla gola e poi usa i soldi per aiutare tutti i fagnani di ‘sto mondo, per i drogati, per gli ex detenuti, per i rom, per le puttane, per chiunque tranne chi lavora e riga diritto, anzi chi lavora e riga diritto talvolta si sente pure dare del razzista o dell’evasore fiscale, e se per caso prova a dire che esistono anche le sue esigenze e non solo quelle di tot categorie che la sinistra iperprotegge per ragioni ideologiche, viene accusato di essere “insensibile” o “egoista”. E allora vaffanculo alla sinistra…
Aggiungo una cosa, alla condivisibile analisi di Cuoreditenebra.
Attenzione alla Lega. Oramai siamo talmente abituati alle strutture sovraimposte, cioè a partiti che hanno una territorialità nulla (il PD è purtroppo un nuovo esempio di questo), che si rischia di non comprendere più la realtà dei partiti territoriali “da sezione”. Se è vero che in parte la Lega è xenofoba, è anche vero che al Lga è… quello che entra nella Lega: la ricordate la Lega del progetto Bossi-Miglio?
La Lega xenofoba era lo zoccolo duro. Se adesso, a luoghi comuni, si fa sì che nella Lega entrino operai, middle-class e magari intellettuali del Nord (e i 40% di certi posti ci dicono che E’ GIA’ SUCCESSO per forza), la Lega diventa altro… E diventa davvero il partito del territorio che molti leghisti preconizzano.
Sono parole che non faranno piacere, ma sono la verità. Questa campagna elettorale del PD, al nord, non è piaciuta. E Colaninno è il peggior personaggio che si poteva scegliere. Fatevene una ragione.
@Frittata: evidentemente non mi sono spiegato. La mancanza di risposte, a mio avviso, è consistita proprio nell’aver lasciato agli xenofobi della Lega il campo libero nel rispondere a quelli che sono sentiti come problemi oggettivi dai cittadini, nel non avere in altre parole offerto altra risposta che non fosse, ad esempio, qualla di tacciare di razzismo gli abitanti dei quartieri lungo Reno di Bologna che si lamentavano della microcriminalità crescente. Quale alternativa, ad esempio? Una seria politica di integrazione parallela a una altrettanto seria politica di rispetto delle regole da parte di tutti, italiani e immigrati: questo, a mio parere, sarebbe stato capito meglio dagli elettori. Nè più nè meno di quel che ha cercato di fare Cofferati a Bologna, che naturalmente è stato subito tacciato (una persona con il suo passato!)di razzismo e xenofobia da quei trinariciuti del cazzo ceh oggi sono andati al 3% e non saranno nemmeno rappresentati in Parlamento. E a ulteriore scanso di equivoci, chi ti scrive ha una solidissima storia di sinistra, non solo come elettore ma anche come militante, ed è profondamente addolorato del fatto che quella sinistra in cui si è sempre identificato oggi non sia più in grado di parlare alla gente con un linguaggio che ne faccia crescere la coscienza sociale e la consapevolezza della realtà del mondo e delle sue trasformazioni.
Mi è venuta molta più tristezza leggendo i commenti a questo post che guardando i risultati elettorali. Non c’è niente da fare, è proprio l’elettore convinto di sinistra che è immaturo, spocchioso e lontano dalla realtà tanto quanto il berlusconiano convinto è cafone ed egoista.
Così ora il PD farà fuori Veltroni e si ripresenterà tra cinque anni con D’Alema candidato premier che dirà “chi vota Casini è un clericale, chi vota Berlusconi è un imbecille, chi vota Bossi è un razzista, al Nord sono tutti evasori fiscali” e invece del 33% prenderà il 15%. E poi giù un altro post di Suz a dire tra gli applausi che non ci sono più le mezze stagioni e tanto vale emigrare, rubare in banca o almeno comprarsi il SUV e parcheggiarlo per storto in piazza San Carlo. Mah…
Poi, se a chi, come Cuoreditenebra, cerca di spiegarti cascano le palle, er frittata, non ti lamentare.
Razzista sei tu, e non te ne rendi neppure conto…
“Forse nelle valli del nord la civilta’ non e’ ancora arrivata”. Questo è il tipico modo di esprimersi di un razzista. Di uno che ragiona a fette, rompe l’Italia in due, parla per luoghi comuni, il “nord”… Da Aosta a Trieste, razzisti e evasori fiscali.
Eccole, di nuovo, le ragioni di una sconfitta. Evidenti.
Cuoreditenebra – cioe’ vorrei capire meglio: tu vai affermando – tra le righe e in soldoni – che siccome la sinistra non ha mai detto che e’ sbagliato essere “razzisti” allora e’ giusto votare “xenofobo”? Ma cosa centra la sinistra: essere “RAZZISTI” e s.b.a.g.l.i.a.t.o. per definizione. Forse nelle valli del nord la civilta’ non e’ ancora arrivata…prendi il forcone e vai a bruciare la casa dello straniero, vedrai dopo ti sentirai molto meglio. Ecchecazzo! Quando ci vuole, ci vuole. Scusa, ma non ci sto’.
… gli avversari non si possono scegliere, ma si può e si deve decidere che per arrivare ad una convivenza ‘non ostile’ (in altri paesi potrei dire civile) serve che almeno una delle parti cominci a porsi il problema: prima di conoscere l’esito del voto e dopo tanti anni in cui siamo stati bombardati da contrapposizioni più irrazionali che reali, alla fine di questa campagna elettorale ho vissuto il primo momento di serenità.
Il merito di Veltroni è stato quello di mettere tutti di fronte ai problemi veri e consente chi vince di poter decidere assumendosi la responsabilità del proprio operato senza possibilità di alibi e scaricabarile; ora le decisioni metteranno a nudo la scala di valori delle forze in campo e vedremo il valore dei protagonisti: per il bene del paese c’è da sperare che il principe non voglia per se la parte del giullare!
P.S.: sono stanco di essere amministrato, vorrei essere governato!
La tentazione di applaudire in toto a un post che, fra le altre cose, suscita sincera emozione, è tanta. In realtà, però, credo che la lettura di questo risultato richieda anche una parallela analisi di quel che, dall’altra parte, ha lasciato anche gli elettori non costituzionalmente berlusconiani senza speranza. Cosa ancor più doverose in ore in cui uno schieramento passato nel giro di 20 mesi dal 13 al 3% ha individuato come causa primaria di questo disastro la cannibalizzazione dei propri voti da parte del PD. A parte le carenze aritmetiche dei personaggi di cui sopra, e parlando nello specifico del nord in cui vivo, vorrei ricordare:
– la desertificazione delle strutture territoriali dei partiti di sinistra, popolate da mezze calze la cui abilità migliore consiste da almeno quindici anni nel rispondere signorsì al capetto di turno, sapendo che quella è la strategia migliore per prenderne il posto;
– l’aver sistematicamente ignorato il cambiamento del tessuto del mondo del lavoro, continuando a rivolgersi da un lato a un mondo operaio in via di estinzione, dall’altro guardando alle decine di migliaia di partite Iva come ad altrettanti potenziali (anzi sicuri) evasori fiscali e non come al nuovo ceto lavorativo debole e vulnerabile del XXI secolo;
– il non aver nemmeno provato a dare risposte “sane”,in contrapposizione a quelle “malate” (perchè xenofobe, razziste e miopi) della Lega all’oggettivo disagio e insicurezza determinato da microcriminalità, immigrazione incontrollata, marginalità sociali, bollando immediatamente come razzista oscurantista chi, anche solo timidamente, abbia osato accennare a questi aspetti come a problemi reali e realmente percepiti dai cittadini. Le polemiche contro Cofferati a Bologna sono in questo senso paradigma assoluto di questa attitudine.
Mi stupisco dello stupore di chi sottolinea come ormai da anni le fasce sociali tradizionalmente appannaggio della sinistra votino a destra. Rinunciare per anni, mi ripeto, a proporre alternative “sane” a risposte “malate” su temi che, piaccia o meno, sono problematici, non solo erode l’elettorato e porta alla sconfitta, ma quel che è per me più grave significa abdicare, al di là di buioni sentimenti di maniera, al tradizionale ruolo di una sinistra capace di incidere nella società. Non velleitaria, quindi, ma con una visione alternativa del futuro radicata in una realistica percezione el presente.