Ennesima tirata psichedelica del Papa contro il positivismo, il razionalismo e – toh – la sociologia.

E vabbè, manco fosse una novità.

Però c’è un pezzo nuovo ed è un passaggio sulla storia. Dice il Papa che uno dei sintomi del razionalismo/positivismo è il “disinteresse per la storia, che si traduce nell’emarginazione delle scienze storiche“.

E poi aggiunge:

Dove sono attive queste forze ideologiche, la ricerca storica e l’insegnamento della storia all’universita’ e nelle scuole di ogni livello e grado vengono trascurati.

Cio’ produce una societa’ che, dimentica del proprio passato e quindi sprovvista di criteri acquisiti attraverso l’esperienza, non e’ piu’ in grado di progettare un’armonica convivenza e un comune impegno nella realizzazione di obiettivi futuri. Tale societa’ si presenta particolarmente vulnerabile alla manipolazione ideologica. Il pericolo cresce in misura sempre maggiore a causa dell’eccessiva enfasi data alla storia contemporanea“.

Eeeeh?

Dunque, se non ho capito male il Papa se la prende coi razionalisti/positivisti (che ormai suonano tipo il “complotto demo-giudo-pluto-massonico”) perché a sua detta non valorizzano abbastanza lo studio della storia.

E già qui mi scatta la perplessità. Per quanto ne so, con un po’ di Università alle spalle, i dipartimenti di Storia sono tra i luoghi dove si annidano più laici, razionalisti, ecc. Forse ho frequentato i dipartimenti sbagliati, vai a capire.

La chicca, ovviamente, è l’attacco alla storia contemporanea. Il Papa vuole che studiamo più storia, ma non quella contemporanea. Perché?

Forse perché è quella che, per sua natura, ci permette di capire meglio la distinzione tra bene e male? Forse perché nel Novecento la Chiesa fa una figura orribile, viste le connivenze col fascismo e col nazismo? Forse perché il Novecento è il secolo delle ideologie? (in verità lo sarebbe l’Ottocento, ma vaglielo a spiegare).

Mi diverte molto questa idea che la Chiesa ci dica (ed è molto condivisibile, essendo un vecchio slogan della Sinistra Giovanile) che “chi non ha memoria non ha futuro”.
Però mi inquieta molto che la Chiesa si metta a dettare classifiche di cosa dobbiamo ricordare e cosa no.

Chissà quali pezzi di storia preferisce. Non certo l’evoluzionismo e in generale la preistoria, che per la Chiesa teoricamente non dovrebbero esistere. E poi quei pagani pre-cristiani, mezzi nudi e idolatri, meglio evitarli soprattutto ora che non c’è più la scusa del Limbo in cui piazzarli.
Dal Settecento in poi meglio evitare tutto, tra illuminismo, rivoluzione francese, razionalismo, ecc. L’Ottocento manco a parlarne, con gente come Marx in giro e episodi incresciosi come l’Unità d’Italia e la sparizione del Regno Pontificio.

Alla fine Benedetto XVI fa più in fretta a dircelo chiaramente, invece di obbligarci ad andare per esclusione: “l’unico periodo storico che ci piace è il Medioevo. Studiatevelo, perché è lì che vi vogliamo riportare.”

7 comments

  1. Ankou6: 😀
    non per niente è uno dei periodi più rappresentati in posti come gardaland e disneyworld!

  2. Scrutando un pò nel pensiero debole di questa nostra ultramoderna società, non mi pare che solo il Ratzinger usi la memoria selettiva… Questioni di epoche, di mode, cliché……… Mancano ormai intellettuali in grado di dire quello che pensano, non quello che può rappresentare la “novità”…

  3. che comunque il medioevo era un’ epoca simpatica con tanti cavalli e mantelli svolazzanti. E non c’era abusivismo edilizio. Il medioevo è un bel posto per andarci in vacanza.

  4. meno male che qualcun altro si rammenta delle “radici pagane dell’europa”, nonostante vogliano farci credere che sia tutto iniziato nel 313!

  5. Alla fine Benedetto XVI fa più in fretta a dircelo chiaramente, invece di obbligarci ad andare per esclusione: “l’unico periodo storico che ci piace è il Medioevo. Studiatevelo, perché è lì che vi vogliamo riportare.”

    ROTFL! 😀

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