Vabbè, il PDL candida Giuseppe Ciarrapico, che riesce contemporaneamente ad essere un vecchio squalo della politica italiana, con una fedina penale “lunga così”, ex  ultrà democristiano andreottiano, ai ferri corti con gran parte del centrodestra del Lazio, tanto che gente tipo Tajani ha un bel po’ di querele a suo danno e Fini gli alzerebbe le mani, se non fosse troppo impegnato a ripulire le cucine ad Arcore.
E, alle soglie degli ottant’anni, è un perfetto rappresentante della Prima Repubblica, quella dei traffici all’ombra dello scudo crociato, molto unopuntozero.

Ah, sì, è pure dichiaratamente fascista, ma francamente è il meno.
Ha ragione Veltroni a dire che tra tutti gli schifi possibili, il suo essere nostalgico della dittatura, dell’olio di ricino e delle violenze arbitrarie di stato in fondo in fondo è il meno, rispetto a tutto il resto. E impallidisce di fronte alle motivazioni grette e utilitaristiche per cui è stato candidato in persona da Berlusconi.

Insomma, un vecchio nostalgico impresentabile e rozzo non fa certo paura, a modo suo è disgustosamente folkloristico, come un frate favarone.
Spaventano molto di più il pensiero e la cultura politica e umana di chi lo ha candidato. E poi si lamentano che in queste elezioni l’astensionismo di destra è alle stelle…

C’è qualcuno, però, a cui la natura fascista di Ciarrapico e la sua nostalgia per il regime di Mussolini ha dato più fastidio di altri: Fiamma Nirenstein.

Per chi non la conosce, Fiamma Nirenstein è una giornalista (prima a La Stampa, poi a Il Giornale) che da anni racconta i fatti che avvengono in Medio Oriente con una caratteristica distintiva: è, unica in Italia, ciecamente a supporto delle politiche più aggressive e coloniali di Israele, incluse quelle indifendibili. Insomma, un vero “falco” filocolonialista del genere “facciamoli fuori tutti, noi siamo il popolo eletto”, anche se non lo ammetterà mai (la sua via di fuga preferita è mettersi a parlare dell’Iran accusando il prossimo, come se chi critica Israele fosse automaticamente un filo-iraniano: e i tanti come me a cui stanno sull’anima entrambi i paesi a causa della loro pazza e arrogante politica guerresca?).

Curiosamente, Fiamma Nirenstein è candidata nel PDL alle imminenti elezioni politiche. E, invece di congratularsi con il suo capo Berlusconi per la candidatura di un altro fascista, si ricorda di essere ebrea e dichiara ai quattro venti “Io sono incompatibile con uno come Ciarrapico”.

Ok, facciamo finta di non avere letto per lustri i suoi articoli goduti sui blindati che distruggono le case alle vecchiette nella Striscia di Gaza o di non aver visto il suo documentario in cui i coloni israeliani costretti ad andarsene da Gaza sembravano passare per vittime. Visto che queste sono le elezioni della sfida all’inglese, prendiamola sul serio.

Bene, la signora Nirenstein dichiara di essere incompatibile, in quanto ebrea, con la candidatura di un palese fascista come Ciarrapico. Giusto, ci sta. Ebrei e fascisti non sono compatibili, teoricamente. Concordo.

Tuttavia, Ciarrapico – uno che è fascista da una vita, non uno che si è scoperto fascista oggi e se la cava con una smentita – è saldamente candidato nel PDL e non c’è modo di schiodarlo da lì. Sì, lo so che è una vergogna ma tant’è.

Quindi, visto che l’incompatibilità c’è e il fascistone Ciarrapico resta nelle liste del PDL, cosa aspetta Fiamma Nirenstein ad andarsene e a non candidarsi? Tra l’altro a parte una dichiarazioncina non si hanno più tracce di Fiamma. Che fa? Non protesta? Subisce in silenzio? 

Quanto pesano i valori e l’identità di Fiamma Nirenstein, visto che non perde occasione per sbandierarli in ogni articolo, in ogni libro o in ogni sua performance televisiva?
Pesano più o meno di un seggio sicuro in Parlamento?

Ecco un modo rapidissimo per capire la serietà di una persona e di un candidato: se non se ne va, sappiamo con chi abbiamo a che fare.

27 comments

  1. chiedo scusa;
    in mezzo al marasma di commenti di ogni (dis)ordine e (de)grado al post di Suz circa il camerata con le bollicine e la fiamma sin-colore, convenendo assolutamente con lo stesso Suz ho letto il commento “de tibet”. Beh, mi limito a dire 2 banalità in croce su una questione un filo più importante che le sempiterne vaccate del pollaio da noantri.
    1) se proprio ci si vuole informare su come vanno le cose laggiù, oltre a farsi un trekking tra l’altro meraviglioso e cogliersi le cose dal vivo e in prima persona, esistono sitarelli un filo più attendibili quali es.www.freetibet.org/ oppure in italiano http://www.italiatibet.org/ , http://www.savetibet.org/ , oppure http://www.tibet.org/ per rimanere stretti su cose serie.
    2) ho frequentato abbastanza ambienti “ebrei” (dai tempi della raccolta mele estiva nel kibbutz) per essermi formato l’idea che sulla questione ebraica “la politica di israele :al sentire del popolo ebraico altrove residente = un treno : ad una frittata”. Finiamola un po’ tutti (io per primo) di dire cazzate di cui bene o male abbiamo un vago sentire desunto nientemeno che dai telegiornali! quanto alla fiamma sin-colore…nihil sub sole novum, dopo giulioneferrara e guzzantipadre, chi si stupisce più?
    ciaoneh!

  2. sinigagl: la questione del Porcellum è nota, inclusi tutti i suoi limiti.
    Un motivo in più per votare chi ha proposto e votato questa legge, cioè gli attuali partiti del PDL, più l’UDC.

  3. Torquato della Garisenda: e il problema con Crisafulli sarebbe…?
    Ma soprattutto, il fatto che il fascista andreottiano pluricondannato Ciarrapico di anni 74 sia candidato nel PDL smette di essere un male per il fatto che quest’ultimo ha buoni rapporti personali con Bettini?
    .
    O resta, indipendentemente, un fascista andreottiano pluricondannato di anni 74?

  4. Qualsiasi siano i candidati, dal nuovo sito http://www.politiche08.org si evince chiaramente che il voto al Senato potrebbe portare ad un pareggio! La legge elettorale ha un effetto perverso: il PdL potrebbe conquistare 14 regioni su 20 ed ottenere come risultato di avere gli stessi seggi della maggioranza dell’Unione nel 2006, ovvero 158. L’effetto è dato dalle tre distorsioni effettuate dal “porcellum”: per prima cosa tutto è fatto a livello regionale, si tratta in verità di 20 piccole elezioni e non di una elezione nazionale, con ben 8 regioni “in bilico”, ovvero con un distacco minore del 4% tra PdL e PD. E’ chiaro quindi che il guadagno o la perdita di anche una sola regione può essere sufficiente per passare dalla vittoria alla sconfitta per una coalizione. Poi non viene premiato chi vince “molto”: se una coalizione è vicina al 55% non vengono assegnati seggi in premio, questo penalizza il PdL che in alcune regioni non riceve senatori in più. Infine la soglia di sbarramento dell’8% ne mette in forse il superamento da parte dell’UDC (in quasi tutte le regioni) e della Sinistra Arcobaleno (in molte regioni): questi seggi potrebbero andare di volta in volta all’una o all’altra delle coalizioni maggiori, cambiando così radicalmente la composizione del Senato.

  5. Suzukimaruti,
    che “i fanatici dell’estremismo islamico (che peraltro, se ci sono, stanno nella Sinistra Arcobaleno)” suppongo che a pensarlo siate te, Fede e la Nirenstein. Quindi non discuto, suonatevela e cantatevela voi tre.
    Riguardo le incompatibilità, fra i danni sociali che possono causare Ciarrapico – che, magari te lo hanno spiegato ma hai fatto finta di nulla, è amicone di Goffredone e apposta sta dov’è – e href=”http://it.wikipedia.org/wiki/Vladimiro_Crisafulli”>Crisafulli è dura stilare una classifica, non trovi?

  6. Sai che progetto interessante un blog che si chiama (per advvero!) “aiutiaNoiltibet.vattelapesca” e che fa spamming sui blog altrui, offrendo alla fine un post sconclusionato e assolutamente risibile.
    .
    Come per i siti porno, la qualità di un progetto si vede dall’URL 🙂
    .
    (detto questo, il problema tibetano è serio e merita di meglio e sono certo che chi bazzica qui non avrà problemi a trovare sponde/risorse più credibili)

  7. A parte il fatto che il “nuovo modo di fare politica” non mi vincola ad essere buonista verso il PDL: io non sono Vltroni, nè un candidato. Non strumentalizzo, dico solo la mia, e se non è politiamente corretta per quel che pensa Veltroni, pazienza.
    Come ho già scritto, ci sono incompatibilità manifeste ovunque: la Binetti, quando si parlerà di temi a lei particolarmente cari si asterrà o voterà contro, ma (purtroppo) non manifesterà mai l’idea “o via io, o via lei!”. Perchè è giusto che persone diverse abbiano la capacità di convivere.
    Diverso sarebbe stato se avesse detto: “io non sto in un partito con i Radicali, che rappresentano l’antitesi ai miei valori”, e poi avesse fatto finta di nulla.
    L’accrochio del governo Prodi è stato, purtroppo, necessario: nessuno ha avuto il coraggio di correre da solo, come invece succede stavolta. E probabilmente 2 anni fa sarebbe andata molto meglio all’Unione, se non si fosse unita, venendo dai 5 anni disastrosi della CDL.
    Amen, gli errori si fanno e si pagano. Sperando di imparare per il futuro a non allearsi con gente che non ha *nessun* punto di compatibilità con gli alleati.

    Riguardo l’ultima frase: ovvio, appunto quel che dicevo io, chi conta sono i capolista, la gente che “deve esserci”.

  8. @degra: veramente non è proprio come dici tu. La Binetti ha parlato piuttosto chiaramente, come puoi verificare dal link che ho inserito (è dell’agenzia Reuters, che mi sembra tutto sommato super partes).
    Copio/incollo quello che c’è scritto:
    “La loro presenza strutturata dentro il Pd sarebbe destabilizzante”, afferma la senatrice cattolica in un’intervista al Giornale, contraddicendo la linea del segretario del Pd Walter Veltroni, che nei giorni scorsi ha detto che le liste del partito sono aperte a una candidatura di Emma Bonino e dei radicali.
    E ancora :
    “Se si toccano i temi etici, le loro posizioni sono impossibili da condividere”, ha aggiunto Binetti, citando questioni spinose come l’eutanasia o la linea antiproibizionista sulla droga.
    E’ vero che non dice testualmente “siamo incompatibili coi radicali”, ma affermare il contrario sarebbe mentire consapevolmente.
    Smentisco inoltre la tua affermazione in cui dici:L’incompatibilità c’è tra parecchie persone dei vari partiti, come è più che ovvio, ma normalmente o ci si alza e si va via (o si fa andare via l’altra persona), o non ci si lamenta.
    Gli esempi contrari sono innumerevoli, ma il più clamoroso è rappresentato dalla coalizione di governo di Prodi, attualmente ancora in carica e presidente del “nuovo” PD.
    Insomma, capisco che le vecchie abitudini sono difficili da perdere, ma strumentalizzare ogni singola dichiarazione (da ciarrapico alla nirenstein, passando per la battuta di Berlusconi alla precaria)proveniente dal centrodestra, mi sembra che non abbia nulla a che vedere con l’idea di “nuovo modo di fare politica” che Veltroni e, di riflesso, i democratici ripetevano sino a qualche giorno fa.
    *
    Vorrei inoltre precisare che con l’attuale metodologia di composizione delle liste è raro trovare personaggi conosciuti localmente candidati nella propria regione: ad esempio, capolista PD in Emilia-Romagna è la siciliana Anna Finocchiaro (che ha sì accettato la “sfida” di candidarsi per le Regionali siciliane, ma col paracadute di rientrare in Parlamento tramite la candidatura sicura nell’emilia rossa).
    Quello che voglio dire è che con qualunque sistema chi “deve” essere eletto, è eletto.

  9. djdona: questo è il bello/brutto del poter/dover votare personaggi locali: li si conosce.
    E spesso capita che i personaggi votabili li abbia l’altro partito, soprattutto grazie alle solite migrazioni che hanno portato tutti ovunque.
    Però può essere utile pensare al peso politico che il personaggio locale conosciuto può avere su un governo, sapendo che alla fine chi decide veramente (clientele a parte) sono poi quella ventna di persone (sono ottimista!) tra ministri, capigruppo, e segretari di partito. Il resto fa numero, solo pochi riescono ad infiltrarsi nelle varie commissioni, semprechè abbiano poi un vero valore…
    Io, come al solito, non conosco nessuno dei candidati (anzi, non so nemmeno chi sia candidato), se non qualche losco figuro del PDL che non voterei in nessun partito…

  10. quasi OT, comunque ne approfitto per dire che le liste del PD in Sicilia fanno abbastanza schifo, e visto che siamo in una democrazia a meta’ in cui non poter scegliere i nostri candidati, mi stanno venendo seri mal di pancia a proposito di quale partito votare…

  11. Si vede che una che si chiama Fiamma avra’ sentito affinita’ con un altro tipo di fiamma (tricolore…)

  12. Doc, la differenza tra le situazioni Ciarrapico-Nirenstein e Binetti-Bonino è semplicemente che nessuna delle seconde due ha mai dichiarato pubblicamente di non essere compatibile e non voler stare nel partito assieme all’altra.
    Cosa che la Nirenstein, invece, ha fatto durante la conferenza stampa di presentazione del “trio confessionale” Nirenstein-Rocella-Sbai, proprio lo stesso giorno in cui è uscita l’intervista al Ciarra.
    L’incompatibilità c’è tra parecchie persone dei vari partiti, come è più che ovvio, ma normalmente o ci si alza e si va via (o si fa andare via l’altra persona), o non ci si lamenta.
    Ma certo, se basta una debole ritrattazione/smentita per far credere ad un’ebrea parecchio militante che un vecchio fascista non è fascista, allora ecco che esce la “faccia come Katia Noventa” 😀

  13. Suz: Sì ma il mio era un suggerimento per la salute e l’uso proficuo del tuo tempo…

  14. Quindi il punto è questo ?
    Mi spiego: premesso che questo blog è dichiaratamente di (centro)sinistra e quindi i suoi lettori-tipo non si sognerebbero mai di votare qualcosa di diverso dal PD, pensate veramente di convincere gli elettori di centrodestra con questi argomenti ?
    Certo, Nirenstein e Ciarrapico sono incompatibili: e allora ?
    La Binetti e la Bonino non sono incompatibili ? Non mi sembra proprio, ma quale dei due se n’è andata dal Pd?
    Sempre sullo stesso livello è pure il fatidico domandone di Suzuki:”Quanto pesano i valori e l’identità di Fiamma Nirenstein, visto che non perde occasione per sbandierarli in ogni articolo, in ogni libro o in ogni sua performance televisiva?
    Pesano più o meno di un seggio sicuro in Parlamento?

    Ecco, provate a sostituire il nome di Fiamma Nirenstein con quello di Emma Bonino-Marco Pannella- Radicali (o, a parti invertite, della Binetti)…
    Che effetto fa ?
    Non voglio entrare nella questione israele-palestina, ma è chiaro che sottolineare certe contraddizioni mi sembra strumentale e propagandistico.
    Ed ora via con gli insulti !

  15. Filippo

    Ti scordi un particolare, Scalfarotto ha criticato la Binetti anche duramente, ma non ha mai detto che assieme alla Binetti nel PD non ci sarebbe stato. Anzi, ci sta anche (e forse soprattutto) per bilanciare quelli come lei. Se la Nirenstein avesse detto “Ciarrapico è un fascista, io cercherò di bilanciare gente come lui”, nessuno le avrebbe detto nulla.
    (Tra l’altro, concordo, le nostalgie sono il meno di uno come Ciarrapico che ha condanne plurime di vario tipo. Erano “processi politici” anche quelli? Perché nessuno fa una domanda così facile?)
    La Nirenstein, secondo il suo tipico atteggiamento (personalmente mi ha sempre fatto orrore), la pone sulla guerra tra fazioni, “o noi o loro”. Peccato che lei l’abbia persa alla grandissima la guerra, e adesso faccia finta di niente.

  16. Discordo pesantemente, Suzuki. Se la Nirenstein se ne andasse farebbe una bella figura si”, ma sarebbe utile solo a se stessa e alla anime candide che vergini vogliono rimanere.
    Se la Nirenstein e’ contro ciarrapico resti dov’e’, e porti avanti la sua battaglia rappresentativa dove la battaglia si combatte veramente. Uscire sbattendo la porta serve ad attirare un certo seguito di puristi ma all’atto pratico non serve a nulla.

    Analogamente, dovresti allora chiedere a Scalfarotto che se ne vada dal PD, visto che la Binetti e’ stata di nuovo candidata (in un collegio sicuro, per giunta). Beh, andarsene in nome dellaa coerenza sara’ anche tanto bello ma secondo me non serve a nulla.

  17. Yoshi: ti inviterei a leggere i rapporti delle varie organizzazioni che fanno a capo alle Nazioni Unite e che lavorano per/nell’area.

  18. non e’ che tutti puntano all’astensionismo per fare invalidare queste elezioni ? Dai non è possibile che siano TUTTI così cretini… ps: io la bonino come “capolista” in piemonte non ce la voglio. Non ho dimenticato quando mi ha spammato la mail 8 anni fa. La rete non dimentica. http://punto-informatico.it/p.aspx?i=8933

  19. Come ha detto oggi Berlusconi in una intervista:

    “Ma smettiamola di parlare dei fascisti che dall’ altra parte sono tutti comunisti!!!”

    Bella difesa: facciamo schifo, ma fate schifo anche voi.

    Io non mi scandalizzo tanto per la Nirenstein, o meglio, non mi scandalizzo nè più nè meno che per ogni altro candidato PDL.

    Vi sfido a trovarne uno decente.

    Vi sfido.

  20. elezioni democratiche che hanno portato al potere una forza terrorista che dal suo territorio lancia missili contro città israeliane e che si nasconde dietro i suoi civili per gridare al massacro quando israele si difende.
    CHI viola i diritti umani?
    ma dato che non amo i forum (non ho mai la voglia di battere e controbattere) mi limiterò a leggere i vostri commenti. vi prego solo di una cosa: non usiamo le parole a cazzo. pensiamoci bene due-trecento volte prima di sparare slogan come “israele nazista” e cerchiamo di informarci un attimo prima di sputare sentenze

  21. Yoshi, ti ricordo che anche in Palestina ci sono state elezioni democratiche.
    La presenza di un regime democratico non autorizza nessun paese a violare i diritti umani.

  22. vb: io sto a sentire tutti e poi mi faccio delle domande.
    Se la Nirenstein fosse stata zitta, ci avrebbe fatto una figura migliore.
    Ma chi predica l’incompatibilità con una persona e poi ci si candida assieme è patetico.

  23. Yoshi: ricorda che parli con uno che ha passato buona parte della sua adolescenza ad organizzare manifestazioni con l’ANED e non con i fanatici dell’estremismo islamico (che peraltro, se ci sono, stanno nella Sinistra Arcobaleno, non certo nel PD che, anzi, ha i radicali che su queste cose non sono certo equivoci, anzi).
    .
    Capiamoci: la Nirenstein è un falco anche per molti ebrei attivi nella comunità.
    .
    E temo che con questo episodio di incompatibilità che crolla di fronte ad una poltrona rischieremmo di avere il primo esempio italiano di falco pagliaccio.

  24. ma lo sai invece che se io fossi ebreo mi troverei più a mio agio a votare per il pdl piuttosto che per un centrosinistra che va a braccetto con hezbollah e che considera hamas poi non tanto malaccio? certo, il pdl ha certi fascistoni non da poco (ricordiamo la beneamata mussolini nelle liste del pdl…), ma è di sicuro più filoisraeliano, ossia a fianco dell’unica democrazia del medio oriente.
    non dico nulla su quello che hai scritto sulla nirenstein e su israele perchè secondo me mancano proprio le basi per una discussione. solo iun consiglio, prova a non leggere solo indymedia per conoscere la situazione mediorientale

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