Come circa […] persone, sono stato al ([…])Camp di […].

Mi è piaciuto […], in primis perché ho potuto rivedere un bel po’ di vecchie e nuove conoscenze tipo […], ma soprattutto perché ho finalmente potuto […], con grande soddisfazione (era una vita che sognavo di farlo!). E tra l’altro non immaginavo proprio che con una Fonera si potesse […]!

E come sempre la parte più interessante, tra una unconference e l’altra, è stato il perenne interstizio di produttivo cazzeggio conviviale. Sì, proprio quello in cui Andrea Beggi […] mentre Axell e Aghenor […] sotto lo sguardo […] di Gianluca Neri, che è uno che la sa lunga. Non vi sto a dire le risate!

Certo che […] è proprio una sagoma! Non come […], che ha passato tutto il BarCamp a […] in modo autoreferenziale.

Notevole, per una volta, la presenza femminile, da sempre (escluso il FemCamp) un po’ carente ai BarCamp. Anzi, il fatto che ci fossero finalmente un po’ di sane e apprezzabili donne come […] e […] in un evento da molti bollato come for geek only ha fatto sì che si vedessero simpatiche scenette tipo Pietro Izzo che […] aiutato da SonoUnPrecario, fino a quando Vittorio Pasteris non si è spazientito e ha […] coinvolgendo l’incolpevole Ninna_r, che passava di lì twittando “[…]”.

Certo, non sono mancati i momenti di tedio mostruoso, perfino superiore a quello provato durante le unconference su Drupal, come durante la presentazione di […], con le sue slide microscopiche e il suo continuo insistere sul concetto di […]. Gli sbadigli dei presenti erano talmente frequenti che hanno alterato il microclima della sala, mettendo a repentaglio la tenuta degli stucchi sul soffitto. Meno male che Jtheo ha subito rianimato i presenti con […] mentre Samuele Silva scattava foto a raffica di […]. 

L’esperta di moda che c’è in me, volendo svolazzare verso universi più glamour, non ha potuto non apprezzare la splendida mise di […], ma anche i gingilli di tecnologici di […], invero un po’ esibizionista, ma chi non lo è tra i blogger di questi tempi?

E’ stata, insomma, una bella giornata di prove tecniche di rete tra persone, che non mancherà di farsi ricordare nelle splendide foto di […], non certo in quelle di […], che intasa Flickr di schifezze come questa […].

Il prossimo appuntamento è il 3 maggio al BarCamp di Matera, dove con Eio stiamo progettando di […] ad Estragon e Granieri e poi al Lost Camp a Savona il 17 maggio, in cui finalmente potremo vedere […] in costume da bagno, cosa che mezza blogosfera sogna […].

 

 

Per i duri di comprendonio: riempite gli spazi bianchi del modulo precompilato, segnalati con “[…]”, così fate più in fretta a bloggare su questo e sui prossimi BarCamp, perfino quelli a cui non parteciperete. Essendo blogger (e non “serissimi” giornalisti) importa che ciò che scriviamo sia vero: ci accontentiamo del verosimile.

24 comments

  1. ragazzi, su Sanremo ho fatto un’intera serata di twitterate e una diretta su MacchiaRadio, spero bastino. (tanto è finito)

  2. Sara Maternini: in effetti esistono anche le geek girl.
    Ma – e me ne lamento da eoni – l’informatica e i suoi paraggi sono tradizionalmente frequentati in prevalenza da maschi.
    .
    Insomma, lo stereotipo della convention di informatici che si trasforma in una specie di kryptonite per le donne non casca dal cielo ma ha una sua verdicità. E, per dire, il primo BarCamp di Torino aveva una partecipazione femminile assolutamente irrisoria, tanto per non smentire gli stereotipi.
    .
    Certo, fa piacere che le cose cambino e che ci sia un po’ di orgoglio geek femminile (trattatemi bene il Beggi, alla Girl Geek Dinner), anche perché noi nerd iniziavamo a sentirci un po’ soli. 🙂
    .
    E fa anche piacere che i BarCamp non siano più quegli eventi – mi si perdoni il termine – “scaccia-figa” che sono stati in passato.
    .
    E lo dico non perché spero di andare ai BarCamp a tacchinare (trepido già all’idea di un post intitolato “interstizi amorosi”), ma perché finalmente si allargherebbero un po’ di più gli orizzonti umani e intellettuali a cui andiamo incontro in eventi di questo genere.

  3. In quanto donna, in quanto presente al barcamp di Torino (ma non al FemCamp per altri impegni) e in quanto tra le organizzatrici della prossima girl geek dinner, mi sfugge una cosuccia: che vuol dire la tua frase “il fatto che ci fossero finalmente un po’ di sane e apprezzabili donne come […] e […] in un evento da molti bollato come for geek only”? è una contraddizione in termini, ipotizzando che il termine geek sia solo maschile (quando, ovviamente, in inglese è neutro) e che io e tutte le altre, stavamo lì a guardarci in giro o a farci guardare, dipende dai punti di vista, e non perchè interessate all’evento, geek, blogger etc (oltre che sponsor dell’evento in quanto blogger di San Lorenzo che ci ha offerto il pranzo)…
    Da quando avete depositato il marchio geek come unicamente maschile???
    🙂

  4. di nuxx apprezzo il fatto che non scriva una singola parola che non sia stata già scritta su questo blog. remixa e condensa tutto, come un Bignami infernale.

  5. regulus21 perchè prima fa ancora troppo freddo, piove e tira vento. Dopo fa troppo caldo, si suda da fare schifo e si emanano odori spiacevoli, troppo forti per il delicato naso di Suz. Maggio è il mese ideale e poi lo scenario in quel mese è da favola (il grano è ancora alto e sembra di stare a fare un giro in un mare d’orato).
    Mi spiace non poterti vedere a Matera, ma chissà, magari fino ad allora ti liberi. 😉

  6. Beh, potrei rettificare con un “Ma perché ca**o non ci sono mai quando fate il Barcamp a Matera?” 😀

  7. Mi è piaciuto andare a mignotte con quel poco di buono di Mario Brega (che in certe cose ci crede smodatamente ed è uno dei numerosi iscritti alla Loggia della sveltina a pagamento), in primis perché ho potuto rivedere un bel po’ di vecchie e nuove conoscenze tipo Lillo & Greg (mitico duo entrato di diritto nella mia libreria) e i loro brutti giacconi alla Daolio, ma soprattutto perché ho finalmente potuto partecipare al mio primo trenino finto-progressista con Mastella, De Gregorio e Cuffaro in ciabatte griffate, mentre i compagni della Sinistra Giovanile col pizzo ossigenato ballano una macarena afro-funk, con grande soddisfazione (era una vita che sognavo di farlo!). E tra l’altro non immaginavo proprio che con una Fonera ci si potesse fare una gnocca siliconata del genere strappone!

    E come sempre la parte più interessante, tra una unconference e l’altra, è stato il perenne interstizio di produttivo cazzeggio conviviale. Sì, proprio quello in cui Andrea Beggi (che è il più grande attore del mondo dopo Benny Hill) ha appena annunciato che il PD candiderà Mick Jagger sotto falso nome, mentre Axell e Aghenor giocavano a freccette con le siringhe sotto lo sguardo sufficientemente smaliziato di Gianluca Neri, che è uno che la sa lunga. Non vi sto a dire le risate!

    Certo che il sindaco forzaitaliota di Soilcazzo, Piero Umiliani, è proprio una sagoma! Non come Alain Robbe-Grillet, che ha passato tutto il BarCamp a rompere con l’assurda mania di suggerirci come bestemmiare in chiesa in modo autoreferenziale.

    Notevole, per una volta, la presenza femminile, da sempre (escluso il FemCamp) un po’ carente ai BarCamp. Anzi, il fatto che ci fossero finalmente un po’ di sane e apprezzabili donne come la Rowling e la Modotti in un evento da molti bollato come for geek only ha fatto sì che si vedessero simpatiche scenette tipo Pietro Izzo che organizzava aperitivi scoperecci e lezioni su come reclinare il sedile, aiutato da SonoUnPrecario, fino a quando Vittorio Pasteris non si è spazientito e ha iniziato a prenderli a pistolettate, incazzato sia come uomo che come torinese, coinvolgendo l’incolpevole Ninna_r, che passava di lì twittando “da domani niente vibratori 1336×768!”.

    Certo, non sono mancati i momenti di tedio mostruoso, perfino superiore a quello provato durante le unconference su Drupal, come durante la presentazione di farmaci per dimagrire una-tantum da parte di Tremonti al Centre Culturel Français di Torino, con le sue slide microscopiche e il suo continuo insistere sul concetto di eterogeneo mix di tarallucci e vino con “One Sour Time” dei Daft Rhythm Ace, “Bla bla bla Son” di Rocco D’Agostino e “Open Space Love” di Ziggy Marley al contrario. Gli sbadigli dei presenti erano talmente frequenti che hanno alterato il microclima della sala, mettendo a repentaglio la tenuta degli stucchi sul soffitto. Meno male che Jtheo ha subito rianimato i presenti con il meglio delle pellicole di Franco e Ciccio mentre Samuele Silva scattava foto a raffica di “figli di […]” e “parenti di […]”.

    L’esperta di moda che c’è in me, volendo svolazzare verso universi più glamour, non ha potuto non apprezzare la splendida mise “stracult” in pelle di colibrì di Paolo Renosto, ma anche i gingilli di tecnologici di Armando Trovajoli in veste da camera e occhiali a goccia, invero un po’ esibizionista, ma chi non lo è tra i blogger di questi tempi?

    E’ stata, insomma, una bella giornata di prove tecniche di rete tra persone, che non mancherà di farsi ricordare nelle splendide foto di turisti americani obesi, pallidissimi e costantemente ubriachi, non certo in quelle di Otello Profazio, che intasa Flickr di schifezze come questa mia mail lagnosa sull’HD-DVD, leggibile anche sul Tumblr.

    Il prossimo appuntamento è il 3 maggio al BarCamp di Matera, dove con Eio stiamo progettando di riempite gli spazi bianchi del modulo precompilato ad Estragon e Granieri e poi al Lost Camp a Savona il 17 maggio, in cui finalmente potremo vedere Erykah Badu in costume da bagno ricoperta di mosche, cosa che mezza blogosfera sogna dando un’occhiata ai rumors sulle liste elettorali berlusconiane.

  8. Solo una cosa ti correggo: io e Pietro Izzo non abbiamo ancora consumato; aspetteremo il matrimonio, i dico o quel che l’è.

  9. Dimenticavo: la prossima volta che mi dai uno strappo verso lo stadio, pretenderò in regalo un defibrillatore.

  10. Concordo con te, […] è stato veramente interessante, invece […] è un buffone, si vede che quelli di Blog[…].com lo spingono perché é loro amico, ma il suo intervento su […] era un chiaro tentativo di autopromozione.

  11. Per i più tecnologici e/o pigri: inserire il tutto nel Polygen con un po’ di variabili verosimili (ma anche no, così è surreale e fa ridere), e il post è pronto! 😀

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