Oggi non ho volutamente partecipato alla sbandieratissima iniziativa “M’illumino di meno”, quella per cui un certo giorno ad una data ora bisognerebbe ridurre i consumi energetici spegnendo quante più luci possibili.

I motivi per cui non ho partecipato sono facilmente comprensibili.

Il primo è perché non credo a questo tipo di ecologismo, cioè non credo che sia progressista e proponibile, nel 2008, abbassare la propria qualità della vita in nome dell’ambiente.

Sarà perché per anni ho fatto la doccia mezza fredda in pieno inverno (in casa si risparmiava elettricità tenendo praticamente sempre spento il boiler), sarà perché credo che un sano pensiero ecologista dovrebbe occuparsi di pensare a come farci ottenere meglio (cioè in un modo più compatibile con l’ambiente) ciò che abbiamo e non suggerirci come peggiorare la nostra vita, ma ogni volta che mi presentano iniziative del genere “abbassa la caldaia così si ricuce il buco nell’ozono”, “vai in giro in bicicletta in pieno novembre così non consumi benzina con la macchina”, “vai a dormire un’ora prima così consumi meno elettricità”, ecc. mi viene un brivido (di freddo atavico) e un desiderio enorme di premere tasti “on” fino allo sfinimento.

Il secondo motivo è la futilità del gesto. Bravi, stacchiamo la luce per un’ora e poi continuiamo a fare come prima. Un rimedio alla Tremonti, una-tantum, come le cartolarizzazioni o le domeniche “ecologiche” a piedi imposte dai comuni.

Ho troppo rispetto per le tematiche ambientali per piegarmi a contentini di questo genere. Il risparmio energetico non si fa di certo con queste iniziative paternalistiche che pretendono di educare forzosamente il cittadino facendo leva sulla sua coscienza.
Vogliamo risparmiare energia? Bene, allora detassatemi le lampadine a consumo ridotto, rendetele competitive sul mercato, fate qualcosa di strutturale per cui – grazie alla tecnologia – ogni volta che accendo la mia lampada Tolomeo ho la stessa luce ma consumo di meno. Si può fare. Fa meno notizia, non crea l’ennesima “giornata nazionale del…” e crea risparmio energetico 365 giorni all’anno.

Ma il vero motivo per cui non aderirò mai a “M’illumino di meno” è Caterpillar, la trasmissione di Radio 2 che promuove da tempo l’iniziativa.

Premetto: non solo non ho niente contro i suoi conduttori, ma li trovo simpatici, intelligenti, preparati e assolutamente capaci di fare radio in modo divertente e sono innegabilmente un loro ascoltatore.
Certo, patisco da morire la terribile musica che suonano durante la trasmissione (un misto indigeribile di ska-core, roba che sembra folk jugoslavo e pop vagamente balcanico, rigorosamente non elettrico, un po’ da centro sociale, un po’ da matrimonio zingaro: musica che ho sempre sentito solo ed esclusivamente in quella trasmissione, tanto che mi sorge il sospetto che ci sia un solo gruppo di sessionmen brianzoli in incognito che gli suona tutti i brani, tanto non li annunciano mai), ma se nel tardo pomeriggio sono in macchina mi sintonizzo sempre.

Però nei giorni precedenti a “M’illumino di meno” ascoltare Caterpillar è una tortura. Sì, perché buona parte della trasmissione è sprecata in inutili interviste a gente che chiama in radio e racconta cosa spegnerà il giorno dell’evento. Al ventesimo negoziante in 2 giorni che chiama per dire che aderisce e spegne l’insegna è facile provare istinti autodistruttivi causa tedio.

Ma la gente comune che chiama è il meno. Il tragico sono gli amministratori locali o gli amministratori delegati delle grandi imprese. Di fatto utilizzano l’evento come una sorta di passerella con cui alternativamente bullarsi via radio a livello nazionale della propria miracolosa coscienza ecologica oppure sponsorizzare luoghi, prodotti, eventi a loro cari.

Giusto oggi un amministratore locale valdostano spiegava in radio che per l’occasione avrebbe spento le luci che illuminano i castelli della Vallèe. E via con un peana sui castelli trasformatosi in un mastodontico marchettone della pro-loco. Ci mancava giusto il payoff su un tramonto sfumato sul Monte Bianco (da anni ne sogno uno “Visitate la Val d’Aosta: finalmente capirete perché i piemontesi sono terroni. – Valle d’Aosta: nonsoloCogne”) ed era perfetto.

In più mi urta il tono moraleggiante. Visto quanto è bravo il sindaco qui? Visto che gran pezzo di ecologista la presidentessa lì? Visto quanto ci tiene all’ambiente l’AD di quell’acciaieria là?

Se mi devo far fare la morale dal sindaco forzaitaliota di Soilcazzo – ridente cittadina immaginaria in provincia di Sondrio – diventato improvvisamente una bandiera dell’instant-ecologismo nonostante abbia sventrato il suo paese grazie all’ultimo condono edilizio di Berlusconi, nonostante le connivenze del suo partito con i peggiori palazzinari, nonostante i fondi tagliati ai parchi (poi hanno anche tagliato i parchi), la cementificazione delle coste, il mattone selvaggio durante il quinquennio 2001-2006, ecc. allora tanto vale farmi dare lezioni di bon ton da Mario Brega.

E meno male che l’iniziativa è gestita da quelli di Caterpillar, che tutto sommato riescono con la loro verve a rendere radiofonicamente potabile per una decina di minuti una mappazza così noiosa, ripetitiva e irrilevante per gli ascoltatori. Peccato che la cosa duri ore.

Dopo 2 settimane di escalation non se ne può più, anche perché il pubblico chiamante è prevedibile, banale, afasico. Ma tu, studentessa di Gallarate, devi proprio telefonare in radio per dire al mondo che per “M’illumino di meno” la sera dopo terrai spento il telefonino? E chi è che giudica passabile on the air una telefonata così?
Capisco ci fosse qualche chiamata notevole, tipo un camionista che dice che per l’occasione guida tutta la notte a fari spenti o una pornostar che annuncia “domani niente vibratori!”, ma salvo rarissimi casi non è così: un’iniziativa noiosa attira gente noiosa.

Poi uno per disperazione cambia canale e va a finire che casca sempre su Radio MonteCarlo 2, dove suonano per 24 ore cover lounge-brasiliane, con venature da pianobar, di pezzi improponibili (oggi ho ascoltato nell’ordine “Sweet Child O’Mine” e “Born To Be Alive”): credo sia il concetto di “musica fighetta” che hanno i più dispersi provinciali della padania profonda quando il sabato partono in massa per andare a fare la “vita” a Milano. Ed è ovviamente un genere che esiste solo in quella radio. Magari glielo suonano, in un studio diverso, gli stessi che fanno le balcanate di Caterpillar.

Però alla fine pure io ho involontariamente partecipato all’iniziativa. Quando, finito Condor, ho scoperto che non avrebbero trasmesso 610 di Lillo & Greg (sì, mi piacciono Lillo & Greg: rivendico il diritto di divertirmi con dell’umorismo da seconda elementare, giochi di parole stupidi, parolacce, ecc. Poi un bel giorno mi pentirò ed espierò autofustigandomi mentre guardo la Salomè di Carmelo Bene e ascolto Dvorak, ok? Nel mentre, lasciatemi divertire!), ma al suo posto sarebbe andata in onda una versione extended di Caterpillar dedicato a “M’illumino di meno”, ho spento la radio.

21 comments

  1. oscenamente daccordo. ho litigato con il macchiaiolo nero sull’argomento (claro, lui ha cancellato tutto poi..).

    non sopporto questo ricattino idiota del minuto di silenzio, delle stupidate alterne, del giorno del pirla. Sono la tipica soluzione italiota. assolutamente inutile.

    senza contare che a pensar male… vien fuori che è la solita marchetta (eni).

  2. D’accordo con Suzuki al 95%, se non per il giudizio sulla trasmissione: Caterpillar da diversi anni è inascoltabile.

  3. @ those..

    Pure tu scrivi che i soldi di Telethon vengono usati “o così si spera”.
    E’ la differenza tra chi invia degli aiuti e poi si informa su che fine hanno fatto i soldi, e chi manda due lire sbattendosene altamente di che uso verrà fatto. L’importante è il gesto.

    Ma qui scivolo nella polemica gratuita, dunque mi fermo.

  4. questo post non si riesce a commentare: questa è polemica preventiva, non vale.
    sorridi, è quasi primavera, suz!

  5. secondo me il paragone con telethon vale solo a livello “etico”. Dal punto di vista pratico telethon raccoglie effettivamente un sacco di soldi che poi vengono usati (o così si spera!). Spegnere la luce per una serata invece credo proprio che produca effetti pratici pressoché nulli.

  6. Suz, tutto bene e molto divertente il tuo acuto pezzetto, anche se effettivamente un po’ snob. Anch’io non sopporto i due di Caterpillar in quei giorni in cui si parla solo del m’illumino.
    Però all’inizio del tuo post piazzi una castroneria totale: anche chi è per il famoso ed auspicabile “ambientalismo del sì” veltroniano lo sa: il problema energetico e climatico si risolvono ANCHE (e forse soprattutto), con il RISPARMIO energetico. Del tipo: consumare meno per consumare tutti:).
    E bada che risparmiare mica significa non far crescere il PIL o immaginare castronerie analoghe come le varie teorie della decrescita. Significa però darsi da fare per dematerializzare i processi produttivi, usare meno materia e meno energia (o energia rinnovabile) per produrre le stesse cose – o meglio, se mi consenti, per produrre lo stesso livello di felicità, magari usando meno “cose”.

  7. Questo secondo me è un modo di pensare molto di destra; e infatti sono d’accordo in tutto.

    😀

  8. Io non ce la faccio a prendermela con i Caterpilli. Però ‘sta roba di illuminarsi di meno, in effetti, è una gran boiata. E’ un po’ come Telethon: c’è gente che passa il tempo a sgozzare bambini e poi si ripulisce la coscienza dando 100 euro a una generica causa. Allo stesso modo ci sono amministratori che scialacquano l’impossibile e poi spengono i fotocopiatori nella pausa pranzo di UN giorno all’anno. E tutti gli altri giorni? Fa male la manina?

  9. Suz, d’accordo sulla scarsa efficacia di queste iniziative; d’accordo sul fatto che Caterpillar diventa noioso in questi giorni; ma affermare che tu hai diritto di consumare, usare, sfruttare e inquinare quanto ti pare e piace e sono stronzi gli altri (ma chi poi? gli scienziati? i governi? i 2 di caterpillar?) che non hanno ancora trovato il modo di farti fare i tuoi comodi in modo pulito, non lo definirei avere “troppo rispetto per le tematiche ambientali”! La storia dickensiana della tua infanzia povera poi…! 🙂
    E poi smettila di farti scudo della demogogia della sinistra estrema per legittimare l’uso del tuo SUV! Come si discuteva qui, se vivi in città è un mezzo inutile e dannoso. Non hai scuse! 😛

  10. Lo so, chissenefrega, però sono d’accordo al 100% su tutto. (a me dei 2 di Caterpillar ne piace uno solo). Esticazi!

  11. Una volta sentivo anch’io Caterpillar
    Adesso la mia sola radio è rockfm, ovvero igiene mentale.
    e radio24 ogni tanto 🙁

  12. 1) Sweet Child O’Mine in versione lounge-brasiliana la voglio proprio sentire.
    2) 610 e 1 fikata.
    3) Su tutto il resto sono con te, come sempre.
    4) Abbiamo tentato di segnalarti alle primarie del Partito Democratico, ma Veltroni aveva già preso il figlio di Colaninno: ah, il nuovo che avanza… (questa è una anteprima del post che farò domani sul mio blog)

  13. suzuki, sei il solito snob che pontifica dalla sua torre d’avorio.

  14. è vero che pare una iniziativa isolata, ma secondo me lo scopo era quello di sensibilizzare la gente al problema…..magari oggi molte lucette dell standby si sono riaccese, ma magari qualcuno si è ricordato di tenerla spenta…..

    ps:la prossima volta he mi definisci Sweet Child O’Mine un pezzo improponibile smetto di leggerti e cancello il feed 🙂

  15. Visto che ne ho parlato, rispondo. L’iniziativa è simbolica e volta soprattutto -così almeno l’ho intesa io- a dare visibilità al messaggio di fondo: fare attenzione all’energia che si consuma, cercare di ridurre gli sprechi e via dicendo. Nessuno ha detto di fare la doccia fredda, di restare al buio tutto il giorno o di abbassare la qualità della vita in altri modi. Io ho continuato a lavorare al computer, lasciando acceso tutto quel che mi serviva, e ci mancherebbe.

    So che è triste pensare che siano necessarie queste iniziative isolate, che servirebbe una sensibilità costruita su un’educazione quotidiana ecc. ecc. però non mi sembrano così inutili, se non altro cercano di sensibilizzare un po’ di gente che non si è mai posta il problema. Sono d’accordo che in molti fraintendano l’iniziativa, interpretandola come un modo lavarsi l’anima una tantum (un po’ come le giornate Telethon, che non sono dedicate a chi già fa beneficenza, ma a quelle persone che normalmente non donerebbero una lira e, in questo senso, sembrano funzionare), o -ancor peggio- fare stomachevole propaganda (che tristezza la parata di sindaci e politucoli), ma in fondo, la giornata di ieri non era la soluzione, era il messaggio, e credo che valga sempre la pena di appoggiarli, i messaggi giusti (poi, anche io non credo assolutamente che le cose cambieranno, ma un fondo di speranza lo conservo, è un po’ come quando si va a votare).

    (poi c’è l’effetto collaterale, su cui concordo in pieno: il fatto che Caterpillar, avvicinandosi al giorno, diventi molto meno gradevole del solito, ma come si fa a volergli male, a quei due lì)

  16. una iniziativa lodevole per il consumo energetico sarebbe stato ieri sera impedire il numero di cazzate che ha sparato SB a la7
    il picco l’ha raggiunto quando ha parlato della liquidazione di Biagi

  17. Ah ah, grandiosa la conclusione del post…
    Ma ti rendi conto, ho saputo che qui a Siena nella biblioteca di economia avrebbero spento le luci per 5 minuti ai poveri studenti che sono li’ per studiare, sai che rottura di scatole che poi magari perdi la concentrazione per mezzora.
    E invece degli uffici e altro dell’universita’ illuminati a giorno anche di notte, quando l’universita’ e’ chiusa non frega niente a nessuno….
    ma spegnetele sempre le illuminazioni dei monumenti, non c’e’ bisogno delle citta’ con effetto disneyland, allora si’ che si risparmierebbe qualcosa…

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