«La Chiesa in Italia e in ogni paese non intende rivendicare per se alcun privilegio ma soltanto la possibilità di adempiere alla propria missione nel rispetto della laicità dello Stato»
Perdonatemi se campiono il titolo di una vecchia rubrica di "Cuore", ma quando ce vo ce vo!
Cioè la Chiesa incassa dal Governo una totale esenzione dall’ICI perfino sulle sue proprietà commerciali (cioé non è che la destra ha esentato dall’ICI solo gli oratori, le comunità alloggio, ecc, ma anche le ville, le case che la Chiesta sta costruendo – ad esempio qui a Torino un intero lotto di appartamenti in riva alla Dora – le proprietà terriere, ecc.) e poi viene a dire che non rivendica privilegi?
I casi sono due: o non li rivendica e qualcuno glieli dà lo stesso. O ci prendono per il culo.
Conoscendo la Chiesa, propenderei per la seconda ipotesi.
E poi ce la questione della laicità dello Stato. Qui non ci sono dubbi sul fatto che ci prendono in giro.
Insomma, il referendum sulla fecondazione, gli interventi a gamba tesa di Ruini contro le coppie di fatto e i PACS, la longa manus cattolica sull’indecente (e demenziale) abolizione dell’insegnamento dell’evoluzionismo dai programmi ministeriali della scuola italiana non sono che pochi esempi del fatto che la Chiesa in Italia se ne fotte altamente della laicità dello Stato e fa il buono e il cattivo tempo.
E ha talmente tanto potere e muove talmente tanti voti da agire totalmente indisturbata, perché chi le si mette troppo contro alla fine la paga.
Di fatto non siamo uno Stato laico, nemmeno a sforzarci.
Ma poche righe più sotto, nello stesso articolo, Ratzinger ci fa capire che lo sa benissimo e dice:
«[la laicità], se bene intesa, non è in contrasto con il messaggio cristiano, ma piuttosto è ad esso debitrice»
Cioè se siamo in minima parte laici lo dobbiamo a loro. Grazie signore grazie!