A cosa serve Quora? (per i non informati: un social network emergente in cui la gente fa delle domande e gli altri danno delle risposte, che pare diverso da Yahoo! Answers perché ancora non frequentato da quattordicenni sgrammaticati con l’ossessione di loghi & suonerie).
A giudicare da ciò che compare nella mia timeline, temo finora sia servito principalmente a dare una buona scusa ai blogger italiani per scrivere banalità 2.0 in inglese sbagliato. (Ma è obbligatorio o è un vezzo?)
Capisco che il mood di Quora è vagamente professionale, però mi sembra di essere affamato e in maglione a una di quelle feste business formalissime in cui tutti sono in giacca e cravatta, si danno del lei, parlano solo di lavoro e non fanno caso al buffet.
Forse è un limite mio, forse avevo altre aspettative, ma trovarmi nella timeline quasi esclusivamente domande del tipo “qual è il futuro dei social media?”, “cosa ne sarà dell’advertising nei prossimi 10 anni?” mi mette addosso una noia da record. Massimi sistemi: abbiamo già dato al liceo, durante le assemblee.
Mi sono reso conto che il problema è degli utenti italiani: gli altri – gli stranieri – sono più sciolti, tra le domande ci sono anche questioni più terra terra, più utili e più pratiche: qual è il miglior locale per un’happy hour ad Austin? Dove trovare il cheddar cheese a Milano? (da Peck: ma ti costa meno prendere un Ryanair e comprarlo a Londra facendo avanti e indietro in taxi il tragitto aeroporto-città.) I Daft Punk si sono svenduti?
Gli italiani della mia timeline (che poi è mezza blogosfera), invece, no: tutti ossessionati dal voler sembrare guru dei social media (anche gente che di mestiere fa altro), tutti alle prese con discorsi “alti”, ultra-tecnici, ostentatamente ultra-business. Capisco se lo fanno quei 2 o 3 ricercatori, accademici, ecc. che si occupano di Rete e alcuni (non tutti) editorialisti di Wired, ma gli altri?
Forse è solo un comprensibile desiderio provinciale di sembrare all’altezza, in presenza di una platea internazionale che mette un po’ di soggezione, forse è solo sfortuna e a voi è capitata una timeline con gente più divertente, ma i primi giri su Quora mi hanno fatto un po’ tristezza.
* le pattine (dalle mie parti si chiamano così, ma so che il nome cambia di zona in zona) sarebbero quelle pezzuole di feltro che le casalinghe paranoiche ti obbligano a mettere sotto le scarpe per non rigare il pavimento a cera. (se la giocano con i porta-accendini per il terzo posto nella mia personale top-ten degli oggetti più idioti al mondo)
[…] O anche: “Ok, è l’ennesima incarnazione dei social network, ma perchè dovrei entrarci?”. Forse già sapete che Quora è una rete sociale online dove si possono inviare domande […]
Enrico non puoi trovarmi più d’accordo di così su questo argomento. Condivido pienamente tutto ciò che hai scritto e il tuo modo di pensare, ma gli scalda-polpacci su alcune fighe sono proprio fottutamente arrapanti. Che ci vuoi fare… ognuno ha le sue fisse. Per molti è diventata il social… 🙂
[…] sullo stesso Quora Le migliori sintesi delle caratteristiche di Quora mi sembrano quelle di Enrico Sola (“un social network con le pattine“) e Luca De Biase (“un sistema di Q&A […]
Casalinga: l’ho data eccome! E trovo tremendi i pavimenti da lucidare a cera, perché in cambio di un’effimera lucidità ti danno ore di lavoro e apprensione per le righe. Meglio un bel pavimento opaco e via!
Stefigno: fanno molto Olivia Newton John o Jane Fonda e ricordano proprio la tristezza del mondo dell’aerobica: gnocca a profusione, tutine colorate e cazzo di scaldamuscoli sui polpacci, tanto brutti quanto inutili.
Fabio Chiusi: mah, se su Quora vedo decine di miei contatti su altri social network che fino al giorno prima si sono occupati prevalentemente di menate o di mettere foto del proprio gatto su FriendFeed o su Facebook e scopro che lì e solo lì sono tutti diventati finissimi analisti dei social media, un po’ mi insospettisco.
Magari è come dici tu, eh: dietro l’effimero cazzeggiare della blogosfera a suon di hello kitty e foto scollate dei giorni pre-Quora c’era solo l’attesa del social network definitivo che avrebbe liberato l’intellettualità dei blogger nostrani. Basta crederci 🙂
è che tu non hai mai dato la cera…
perchè fanno tanto Olivia Newton John: che era un figone di
donna 😉
O forse finalmente c’è un posto dove poter fare simili
domande? A me sembra che il vero snobismo stia in chi pensa che
domande di quel tipo siano per forza snob. Magari, pensa che
stranezza, qualcuno ha degli interessi sinceri. E poi scusami: se
uno davvero volesse una vetrina non sceglierebbe certo di porre
astruse domande (ne ho fatte diverse anche io) che vengono seguite
da un massimo di tre persone e ottengono, se va bene, una
risposta.
Leggo il tuo post per segnalazione di iorejna su Tumblr. Mi
fa piacere segnalarti che anch’io un paio di mesi fa ho parlato
delle “pattine”! Lo puoi trovare al
http://vertiginedeltempo.wordpress.com/2010/11/05/lustrar-le-piastrelle-la-guarigione-da-un-incubo-grazie-agli-esercizi-filosofici/
cordialmente fp
posso dirvi che al primo posto ci sono gli scaldamuscoli (che non scaldano una mazza e poi bisognerebbe capire perché uno ha necessità di tenere i polpacci caldi e gli altri muscoli no).
Vogliamo sapere il primi due posti della top ten.
Beh, io non ci sono ancora. Altrimenti ti avrei risolto il problema: saremmo stati in due affamati e con il maglione… 😉
La vera curiosità ora è per i primi due posti della top ten. E anche un po’ per quora: hai due pattine che ti avanzano? 🙂